Metalli pesanti, Emiliano ai Liberi e Pensanti: mi chiedete uno studio che non ho

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“Lo Studio che i Liberi e Pensanti mi chiedono di presentare a Taranto non è in mio possesso. La titolarità dello studio stesso si trova in realtà in capo esclusivamente all’Istituto Superiore della Sanità”. E’ quanto si legge in una nota stampa diffusa questa sera dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano in risposta ad una nota del comitato tarantino (leggi qui). “I Liberi e Pensanti – continua il governatore – ritenevano inizialmente che lo stesso fosse stato condotto dal dott. Forastiere e ciò mi aveva tratto in inganno visto che lo studio Forastiere commissionato della Regione Puglia era già stato da mesi presentato a Bari. Lo studio cui invece ci si riferiva è stato condotto dal Ministero della Salute con il supporto dell’ISS che ha agito attraverso i sanitari della Asl di Taranto (il nostro approfondimento, ndr). Si è dunque generato l’equivoco che va subito chiarito.  Un primo studio sui metalli pesanti nei bambini fu realizzato anni fa dalla dottoressa Moschetti, Fabio Matacchiera e Alessandro Marescotti. Fu dopo il clamore di queste notizie che il Ministero della Sanità decise di disporre lo studio purtroppo realizzato soltanto quest’anno. Possiamo dunque così riepilogare i termini della questione:

1) lo studio del quale si chiedeva al presidente della Regione Puglia la presentazione da parte dei Liberi e Pensanti non è nella disponibilità della Regione Puglia né del suo presidente; 2) il suddetto studio non è del dott. Forastiere; 3) lo studio è nella esclusiva titolarità dell’Istituto Superiore di Sanità che è l’unico soggetto che può divulgarlo avendo imposto ai sanitari della Asl di Taranto l’obbligo di riservatezza. 4) i Liberi e Pensanti pensavano erroneamente che detto studio non ancora divulgato fosse nel cassetto del Presidente della Regione e da quest’ultimo divulgabile. 5) ho chiarito l’equivoco in questione per le vie brevi con i Liberi e Pensanti che mi hanno dato atto di quanto sopra. 6) questi ultimi ritengono che questo studio potrebbe rivelare dati molto importanti. 7) la Regione Puglia condivide questo giudizio ed è parimenti ansiosa di conoscere lo studio dell’ISS. 8) a tal fine ne solleciterà la presentazione direttamente al Ministro della Salute Lorenzin.

Aggiungo infine che c’è anche un altro elemento di grande importanza che deve essere conosciuto compiutamente dai cittadini e dai potenziali acquirenti dell’Ilva che hanno presentato i loro piani ambientali ed industriali e da coloro che devono validarli. Questi ultimi devono conoscere, a seguito di idonea caratterizzazione, quali potrebbero essere i progetti e costi delle eventuali opere di Messa in Sicurezza d’Emergenza della falda ordinate all’Ilva dal Ministero dell’Ambiente a seguito di alcuni gravi fenomeni di inquinamento del sottosuolo già accertati sotto i parchi minerari.

Questa richiesta è già stata avanzata dal Ministero dell’Ambiente all’llva e la Regione Puglia chiede oggi con urgenza che sia accertata la eventuale necessità di tale Messa in Sicurezza d’Emergenza a seguito di idonea caratterizzazione che deve essere subito iniziata prima che le proporzioni dell’eventuale disastro ambientale potenzialmente in atto divengano incontenibili.

A tal proposito, si ricorda che la Regione Puglia ha impugnato dinnanzi alla Corte Costituzionale la recente Legge che ha dato mandato ai privati acquirenti di proporre gli interventi e i piani ambientali e al Ministro dell’Ambiente, sentiti i ‘saggi’, di approvarlo, escludendo, di fatto ogni prerogativa del territorio. La lesione delle prerogative costituzionali della Regione Puglia, alla luce di quanto sopra emerge in tutta la sua gravità.

E dunque per questo motivo che alla luce delle delicate questioni giuridiche di rilevanza costituzionale sopra citate, la Regione Puglia chiede sin d’ora al Ministero della Sanità di conoscere gli esiti dello studio in questione e al Ministero dell’Ambiente di voler intervenire con le procedure di caratterizzazione e successiva messa in Sicurezza d’Emergenza della falda soggiacente Ilva, atteso che lo stesso Ministero dimostra di averne contezza”.

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