Cattivi odori, Assennato (Arpa Puglia) su sentenza Corte di Cassazione: una buona notizia
TARANTO – Una recente sentenza della Corte di Cassazione riconduce le molestie provocate dalle emissioni di cattivi odori al “getto pericoloso di cose” e riconosce il valore probatorio delle testimonianze dirette, vista l’impossibilità di accertamenti tecnico-scientifici. La “buona notizia”, pubblicata oggi sul sito di Arpa Toscana, viene divulgata con soddisfazione dal direttore generale di Arpa Puglia, Giorgio Assennato, in una comunicazione rivolta agli utenti della rete Odortel di Taranto. «Per ciò che riguarda Taranto – dice Assennato nella nota reperita da InchiostroVerde – la creazione della rete Odortel ha tracciato senz’altro un importante passo avanti, avendo reso oggettive le molestie olfattive, che possono essere considerate accertamenti tecnico-scientifici”.
Solo pochi giorni fa – l’8 luglio – sul nostro sito, abbiamo pubblicato la relazione annuale sul monitoraggio delle emissioni odorigene nella città di Taranto (periodo novembre 2013 – dicembre 2014), redatta dalla dott.ssa Magda Brattoli e dal dottor Antonio Mazzone, e approvata dal dottor Gianluigi De Gennaro e dal dottor Roberto Giua. Una relazione che chiama in causa, ancora una volta, le responsabilità della Raffineria Eni. Di seguito il link che spiega i contenuti della sentenza con cui la Corte di Cassazione conferma la rilevanza penale delle emissioni in atmosfera dei cattivi odori.
(A. Cong)
LINK ARPA TOSCANA: http://www.arpat.toscana.it/notizie/arpatnews/2015/147-15/147-15-la-corte-di-cassazione-conferma-la-rilevanza-penale-delle-emissioni-in-atmosfera-di-cattivi-odori