Su Prime Video un film da recuperare assolutamente di Takashi Miike | Qualcosa di assolutamente geniale

Audition
Audition un film assolutamente da recuperare – Wikipedia – InchiostroVerde.it

Amanti degli Horror giapponesi estremi non potete perdervi questo film borderline che si cela nel catalogo di Prime Video.

Ai tempi dell’uscita del film basato sul romanzo omonimo di Ryū Murakami, una donna si avvicinò a Takashi Miike e gridò: «Lei è malvagio!».

Miike dichiarò di non esser offeso: «In qualche modo ho trovato piacevole essere etichettato in quel modo».

Il regista definito spesso come esagerato che mostra solo violenza e cattiveria, con Audition chiude il cerchio di un percorso sempre dedito al raggiungimento di un limite visivo e narrativo che cerca di andare oltre la realtà dei fatti.

Il film parte da un assioma tutto giapponese e molto radicato, dove le donne sono remissive e dolci. Un retaggio di un passato che difficilmente si eradica.

Trama senza spoiler

Questo incubo febbrile inizia in maniera alquanto surreale. Quando un vedevo decide di indire delle audizioni, con tanto di curricula e foto e presentazione per trovare la moglie perfetta.

In questo teatro umano di candidate, incontra Asami, una ragazza che dichiara di essere stata una ballerina che, dopo un grave incidente, ha dovuto rinunciare ad una fortunata carriera. L’uomo resta folgorato dalla bellezza della ragazza e non importa se le sue referenze son dubbie.

Audition
Asami in una scena del film – Wikipedia – InchiostroVerde.it

Il Giappone nichilista di Audition

Questo romanzo e poi il film, sono terribili nel mostrare una società, quella giapponese, terribilmente ancorata nei ruoli che sono precostituiti. Aoyama è portavoce di una sensibilità umana corrotta, che Miike scrive e inscena come un debole, incapace di essere padrone della propria vita, lui vuole una nuova moglie e basta il resto non conta.

Dall’altro lato vi viene mostrata la solitudine della bella Asami causata da una tremenda infanzia che l’ha resa un mostro, il prodotto di una società malata e deviata che crea recinti sociali invalicabili. Asami è la conseguenza di un atteggiamento, la testimone di una psicopatia radicata che esplode in una violenza che non ha limiti, che rivendica tutti gli abusi subiti ma che non riesce a risolvere nulla. Questo perché nel Giappone nichilista di Miike non c’è spazio per il cambiamento. Concetti come quelli di vittima e di carnefice smettono di esistere per indagare sulle colpe e sugli errori di una società incapace di includere, di accettare, di coinvolgere. Una visione cupa di un mondo destinato a ripetersi sempre uguale, sempre malato, sempre disfunzionale.