EMERGENZA LAVORATORI – Scuole e negozi chiusi per 72 ore: chi lavora resta senza tutele | Rischio altissimo fino a nuovo ordine

Scatta l’emergenza in Italia, le scuole e i negozi sono chiusi per 72 ore e chi è a lavoro non ha alcuna tutela, si rischia veramente molto.
Scattato l’allarme su tutto il territorio Italiano, si rischia veramente il collasso per via delle decisioni che sono state prese. Al momento sono state previste 72 ore di blocco totale, che influenzerà tutte le attività.
A risentire di questa decisione, in maniera preponderante sono coloro che nonostante il blocco continueranno a lavorare con una serie di problematiche soprattutto a livello organizzativo, soprattutto per coloro che hanno figli che non sanno a chi lasciare con le scuole chiuse.
Insomma, un provvedimento che sarà destinato a creare non poche discussioni, considerando che ogni singolo cambiamento che viene presentato porta una serie di problematiche, spesso anche piuttosto gravi.
Ecco allora cosa sta succedendo, a cosa è dovuto il blocco e in che modo è possibile riuscire ad organizzare.
Blocco in Italia, la decisione presa velocemente
Il blocco proclamato è stato indetto in seguito a una decisione presa piuttosto velocemente, in maniera possiamo dire inattesa. Eravamo nel pieno della ripresa da quelli che sono stati i festeggiamenti per la Pasqua appena passata ed ecco che è arrivato il comunicato che ci diceva che per i giorni a venire si sarebbe dovuta trovare una nuova organizzazione. 72 ore di fuoco che porteranno al prossimo ponte del 25 aprile e che stanno mettendo in molti a dura prova.
Non era assolutamente stato previsto prima della comunicazione, che è arrivata come una vera e propria doccia fredda per gli italiani. Il tutto sarebbe dovuto a un evento di cronaca che ci ha toccato da vicino proprio in queste ultime ore, un evento che ha unito l’Italia al mondo intero e ha spinto il Governo a prendere dei provvedimenti.

Un evento che ha travolto veramente tutti
L’evento a cui ci si sta riferendo è la morte di Papa Francesco, avvenuta in maniera inattesa nel giorno di Pasquetta, il 21 aprile scorso. Il Santo Papa dopo l’aggravamento delle sue condizioni è venuto a mancare e in quanto massima carica ecclesiastica era doveroso, sa parte del Governo italiano, proclamare lutto cittadino. In un primo momento previsto per 3 giorni, è stato poi esteso a 5 giorni, ovvero, fino al giorno del suo funerale che si terrà nel giorno 26 di aprile.
Questo però non porta alcuna conseguenza per quello che riguarda le scuole o le aperture dei negozi, piuttosto, quello che potrebbe succedere è che le attività prevedano un momento di ricordo e le manifestazioni vengano svolte nella sobrietà e senza eccessive azioni.