L’horror psicologico che pochi hanno visto, ma che merita tutta la vostra attenzione

Film da vedere
Triangle – Wikipedia – InchiostroVerde.it

Il film Triangle (2009), diretto da Christopher Smith è una visione che merita di essere riscoperta. Una piccola perla.

Questo film classificato solo come horror, ma che offre spunti psicologici molto interessanti non è molto conosciuto ed è stato penalizzato da una distribuzione scarsa.

In italiano non è stato doppiato, ma è tuttavia disponibile una versione in lingua originale sottotitolata.

La scarsa distribuzione ricevuta purtroppo ha privato molti di una visione che potrebbe portare anche a buoni spunti di riflessione.

Il film si apre con Jess (Melissa George), una madre single che si prende cura del figlio autistico. Viene presentata come stanca mentre cerca di gestire lo stress della sua vita. 

Il salto temporale

Dopo questo incipit, c’è un salto nel tempo in cui la protagonista è su un taxi, pronta per un giro in barca con alcuni amici. La scrittura mostra una donna leggermente confusa e turbata, come se qualcosa non andasse.

Nel frattempo, il taxi la lascia al molo. Il tassista è strano, e le chiede: “Sta andando da qualche parte, signora?” — una battuta che assumerà più senso nel finale. La protagonista si unisce ad un gruppo per una gita in barca sullo yacht Triangle. Il gruppo è composto da Greg (il proprietario della barca), la sua nuova conoscente Heather, la coppia Sally e Downey, e l’amico Victor. Durante il viaggio, una tempesta improvvisa capovolge lo yacht. La comitiva riesce a salvarsi, perché hanno la possibilità di salire su una nave da crociera che appare all’orizzonte: l’Aeolus.

Triangle
Film da vedere – Wikipedia – InchiostroVerde.it

Una storia da incubo

Ovviamente se volete vederlo attenzione a questo spoiler che spiega anche un finale complesso e riservate la lettura di questa parte per un secondo momento. Quando il gruppo sale sull’Aeolus la nave appare abbandonata. Tuttavia, Jess ha la sensazione di dejà vu.  Qualcuno uccide i membri del gruppo e Jess scopre di essere in un loop temporale, come se gli eventi si ripetessero. Fino all’epilogo in cui Jess dovrà uccidere sé stessa per tornare da suo figlio, scoprendo un numero infinito di cadaveri lasciati dalle precedenti versioni di sé.

La riflessione psicologica di quello che poteva essere un banale horror, la troverete nella mitologia greca. Eolo era il dio dei venti, padre di Sisifo, condannato a ripetere per l’eternità lo stesso compito, spingere un masso su una collina solo per vederlo rotolare giù. Il tassista è Caronte, per questo non accetta soldi, l’anima di Jess non avrà mai pace e non pagherà mai il traghettatore. Questo perché in realtà lei non era una buona madre e maltrattava il figlio che è morto.