Addio bollo, da maggio non devi più pagarlo se hai già l’auto intestata: il regalo del Governo per gli automobilisti fedeli

Addio bollo auto - Inchiostroverde.it (Fonte foto Canva)
Addio bollo auto – Inchiostroverde.it (Fonte foto Canva)

Si torna a parlare del bollo auto: da maggio non dovrai più pagarlo se possiedi questa auto intestata, in un certo senso il governo ti “regala” la tassa.

Con l’arrivo della primavera, per molti italiani cominciano alcuni appuntamenti fiscali davvero importanti, tra cui il pagamento della tassa del bollo.

Tenete bene a mente che si fa riferimento a una tassa che devono pagare tutti i proprietari di auto, per ogni veicolo posseduto, tenendo conto di dettagli molto importanti, come la cilindrata e i cavalli dell’auto, che determinano poi l’importo da pagare.

In diverse occasioni, poi, si è parlato anche di addio al bollo, dato che continua ad essere una delle tasse più odiate dagli automobilisti, che in molte occasioni hanno richiesto la sua soppressione o esonero totale.

Sulla base di tale motivazione, è giunto il momento di fare chiarezza su alcuni dettagli fondamentali relativi alla tassa di bollo, soprattutto per quanto riguarda l’esonero che coinvolge lo Stato.

Addio bollo: questa volta la tassa te la paga lo Stato?

Come abbiamo avuto modo di spiegare in precedenza, in diverse occasioni si è parlato dell’esonero del pagamento del bollo auto per alcuni automobilisti fortunati, ma non è sempre così.

Infatti, è necessario chiarire che quando si parla di stop al bollo auto o addio definitivo alla tassa, questo non si estende a tutti i proprietari di auto, ma solo a quelli che possiedono veicoli molto particolari, come specificato anche dal sito intervenireoggi.it.

Addio bollo auto - Inchiostroverde.it (Fonte foto Canva)
Addio bollo auto – Inchiostroverde.it (Fonte foto Canva)

Chi sono i fortunati che non dovranno più pagare il bollo auto?

Quando parliamo di bollo auto, infatti, ci riferiamo a una tassa per la quale è possibile richiedere sia l’esonero che uno sconto momentaneo. In particolare, ci riferiamo alle auto che hanno compiuto 30 anni o che hanno superato i 20 anni di età dalla prima immatricolazione. In ogni caso, è necessaria l’iscrizione all’Auto Club Storico Italiano oppure a club storici di specifici marchi, come Lancia, Fiat, Alfa Romeo, o FMI (Federazione Motociclistica Italiana).

Anche quando si soddisfano questi requisiti, però, è necessario ottenere la certificazione di auto d’epoca o auto storica, che non sono esattamente la stessa cosa. Infatti, un’auto d’epoca è quella che ha superato i 20 anni dalla prima immatricolazione, mentre un’auto storica ha compiuto i 30 anni. Un esempio pratico per capire meglio: l’immatricolazione deve essere stata fatta nel 1995 per considerare un’auto come storica.

Nel caso delle auto d’epoca, ci sono sconti sulla tassa per le auto ancora circolanti, mentre le auto storiche hanno un esonero dal pagamento del bollo se non circolanti. In caso contrario, è previsto uno sconto.

Un esempio pratico per capire quanto stiamo dicendo riguarda quanto previsto in alcune regioni come l’Abruzzo e la Campania: nel caso delle auto d’epoca non circolanti, la tassa di bollo non è dovuta, mentre per quelle circolanti la tassa annuale è fissata a 31,24 €. In Calabria e in Puglia, per le auto d’epoca si applica una riduzione del 50% sul bollo, mentre per le auto storiche non circolanti non si paga nulla. Le auto storiche che circolano, invece, pagano una tassa annuale di 30 €.

Si tratta di esenzioni e riduzioni stabilite dalle singole regioni, con sconto sulle tasse di riferimento. Sulla base di tale motivazione, è consigliabile consultarsi con le associazioni relative alle auto storiche, che sapranno indicarvi la documentazione necessaria da presentare in questi casi.