Aumento Tari e IMU, da maggio paghi 400€ in più dopo l’errore del Fisco: hanno esagerato con il condono e adesso paghi tu

Novità davvero interessanti in arrivo per quanto riguarda l’IMU e la Tari. A quanto pare, queste due tasse aumenteranno considerevolmente da maggio e rischiamo di dover pagare anche 400 € in più.
Con l’arrivo di aprile e maggio, infatti, i cittadini italiani dovranno fare i conti con il pagamento sia dell’IMU che della Tari, ovvero la tassa sulla spazzatura e quella sugli immobili.
Tenete presente che queste tasse vengono divise in più rate: la prima solitamente viene pagata tra maggio e giugno, e poi il saldo finale va versato entro la fine dell’anno.
La notizia riguardante un possibile aumento della Tari, legato all’arrivo del condono, sta suscitando non poche preoccupazioni tra i cittadini di tutta Italia.
Ecco di cosa si tratta nello specifico e cosa c’entra il condono con il pagamento dell’IMU e della Tari.
IMU e Tari alle stelle: dovremo davvero pagare 400 € in più?
Ebbene sì, a quanto pare gli italiani non dovranno solo prepararsi al pagamento delle tasse come l’IMU e la Tari, ma anche sborsare di più sull’ammontare complessivo di queste imposte.
Infatti, le novità fiscali fanno prevalentemente riferimento a un condono totale, il quale potrebbe mettere in difficoltà i cittadini che dovranno effettivamente pagare le tasse, ma anche quelli che potranno usufruire della rottamazione e dello stralcio delle cartelle esattoriali. Ecco di cosa si tratta nello specifico.

Condono totale anche per queste tasse? Adesso cambia tutto.
Secondo quanto reso noto dal sito Proiezioniborsa.it, le novità fiscali riguardano principalmente un condono totale, che è stato commentato anche da Roberto Benedetti, presidente della commissione speciale nominata dal Ministro dell’Economia. Benedetti ha confermato che lo Stato non riuscirà a recuperare circa 537,8 miliardi di cartelle esattoriali, motivo per cui è stata proposta una soluzione che potrebbe risolvere la situazione per i debitori.
In pratica, si parla di rottamazione e allungamento dei tempi di rateizzazione dei debiti, nel tentativo di recuperare le somme dovute. La pressione fiscale in Italia sta crescendo e ha raggiunto il 50%; secondo i dati Istat, il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito ulteriormente, arrivando allo 0,6%.
Sulla base di queste considerazioni, il governo sta seriamente valutando la cancellazione definitiva delle cartelle esattoriali relative al periodo compreso tra il 2000 e il 2010, una misura che interesserebbe non solo i contribuenti, ma anche l’Agenzia delle Entrate. In questo modo, coloro che potrebbero trarne particolare vantaggio sarebbero i “nullatenenti”, chi ha beni già pignorati con depositi bancari inferiori a 1.500 €, i soggetti falliti, ma anche gli eredi di persone decedute con debiti non saldabili. Inoltre, saranno coinvolte le situazioni in cui la riscossione supera l’importo spettante al fisco.