I due anni di guerra in Sudan hanno messo in ginocchio il paese | E’ la più grande crisi umanitaria mondiale

La crisi sudanese ha raggiunto un livello insostenibile ed è arrivato il momento che il resto del mondo entri in azione.
Il Sudan sta vivendo la più grande crisi umanitaria della sua storia. I suoi abitanti continuano a pagare il prezzo dell’inazione della comunità internazionale, mentre la guerra civile nel Paese entra nel suo terzo anno.
Il Regno Unito ha deciso di organizzare un meeting con i ministri di 20 paesi, nel tentativo di riavviare i colloqui di pace interrotti. Tuttavia, è innegabile che avviare un dialogo diplomatico sia stato complesso. Questo perché il susseguirsi degli eventi di Gaza e Ucraina ha messo in secondo piano il Sudan.
A due anni esatti dallo scoppio degli scontri a Khartoum tra l’esercito sudanese e le forze paramilitari Rapid Support Forces, si teme che centinaia di persone siano morte negli attacchi.
Il tutto nella regione occidentale del Darfur, nell’ atrocità di una guerra segnata dalla sua brutalità e dal suo impatto umanitario su vasta scala.
Le devastanti conseguenze della guerra
In base ai dati rilevati le conseguenze della guerra sono inimmaginabili. Decine di migliaia di persone sarebbero morte. Centinaia di migliaia di persone sono a rischio per la carestia. Quasi 13 milioni di persone sono state sfollate, 4 milioni delle quali nei paesi limitrofi.
Tutta la popolazione civile, indipendentemente da dove si trovi nel Paese, è rimasta sostanzialmente intrappolata tra una, due o più fazioni. E ha sopportato il peso di tutto.

La guerra in Sudan è trattata come una guerra di serie B purtroppo
Leni Kinzli, responsabile delle comunicazioni del Programma Alimentare Mondiale per il Sudan, ha affermato che gli altri conflitti, la mancanza di accesso per i giornalisti e il relativo isolamento internazionale del Sudan sin dai tempi del regime del deposto dittatore Omar al-Bashir hanno fatto sì che il Sudan non ricevesse l’attenzione di cui aveva bisogno.
“Non vediamo lo stesso livello di attenzione internazionale sul Sudan che abbiamo notato per altre crisi”, ha affermato. “Non dovrebbe esserci competizione tra le crisi. Ma purtroppo stiamo vedendo che, con tutto quello che sta succedendo nel mondo, altri conflitti, altre crisi umanitarie e altre cose che finiscono sui giornali, il Sudan è – non lo definirei nemmeno dimenticato – ignorato”. Non si può più restare inattivi ed è il momento che le forze internazionali siano coese per salvare la popolazione sudanese.