Bollette BLOCCATE, rischi di spendere 6.000€ in più all’anno: ora è il Comune a scegliere se puoi avere lo sconto | Fatteli amici

In un periodo davvero particolare per i cittadini italiani, si torna a parlare nuovamente di bollette bloccate. Ma se non presti attenzione, i rischi sono alti e potresti finire per spendere anche più di quanto facevi prima. Ora sarà il comune a decidere se applicare lo sconto oppure no.
Nelle ultime settimane, abbiamo avuto modo di parlare attivamente di argomenti salienti come il caro bollette.
Basti pensare che sempre più persone, nel corso degli ultimi mesi, hanno dovuto fronteggiare un’impennata dei costi di gestione, sia per quanto riguarda la fornitura di energia elettrica che il gas, che ha messo seriamente in difficoltà le loro finanze.
Un esempio pratico di quanto stiamo dicendo è rappresentato dai bonus messi a disposizione dallo Stato, che mirano a offrire agli italiani degli sconti considerevoli sulle bollette.
Questa volta, però, dobbiamo prestare attenzione a ciò che stabilisce il nostro Comune di residenza, perché sarà proprio lui a determinare in che modalità sarà possibile ottenere il bonus. In questo caso, esiste il rischio di trovarsi a dover pagare molto di più rispetto a quanto facevamo prima.
Bollette bloccate: ecco come fare per non spendere più di 6000 € ogni volta.
Ebbene sì, in un periodo in cui le bollette sono una preoccupazione diffusa, molti cittadini stanno cercando metodi alternativi per risparmiare considerevolmente sulle somme da pagare. Un esempio pratico di quanto stiamo dicendo è rappresentato dai lavori effettuati in casa per ottenere un risparmio energetico.
Si tratta di vere e proprie riqualificazioni dell’impianto elettrico, insieme all’adozione di elettrodomestici di nuova generazione, che promettono effettivamente un risparmio in bolletta e non solo. C’è anche un altro modo per far sì che il risparmio arrivi prima del previsto, ma in questi casi, il Comune dovrà intervenire per approvare o meno l’incentivo.

Il Comune decide se applicare lo sconto: lo riceverai tempestivamente.
A far parlare di sé online c’è un caso giuridico molto particolare, di cui ha parlato il sito Brocardi.it. Il caso riguarda una famiglia residente a Firenze, il cui appartamento si trovava vicino alle ville Medicee. Questa famiglia aveva presentato un progetto per l’installazione di impianti fotovoltaici sulla propria abitazione, che si trovava in una zona vincolata, “centro storico minore-borgo storico (zona A)“, quindi sottoposta a vincoli paesaggistici.
La famiglia ha presentato la documentazione nel 2020, in attesa di ricevere istruzioni su come proseguire con l’installazione dell’impianto fotovoltaico. Tuttavia, nel 2021, il progetto è stato rigettato a causa della “estrema vicinanza dell’edificio al sistema delle ville Medicee”. Il Comune ha rifiutato l’autorizzazione, evidenziando l’impatto visivo che avrebbe avuto l’impianto sulla zona vincolata.
Nonostante il rifiuto, la famiglia ha deciso di ricorrere al Tar di Firenze, che ha dato ragione all’amministrazione comunale. Successivamente, il caso è stato portato al Consiglio di Stato, che ha riconsiderato l’intera vicenda, cambiando l’esito della sentenza e dando ragione alla famiglia. I giudici hanno affermato che l’attenzione deve essere posta sulle modalità di installazione dei pannelli nei contesti paesaggistici, valutando ogni caso singolarmente. Inoltre, è stata presentata documentazione fotografica che dimostrava come si potesse realizzare una soluzione progettuale che riducesse significativamente l’impatto visivo, consentendo alla famiglia di beneficiare di un risparmio energetico. In questo modo, l’installazione dell’impianto fotovoltaico può essere valutata anche nelle zone vincolate, purché sia progettata in modo tale da non danneggiare il paesaggio.