UFFICIALE – L’Agenzia delle Entrate ti controlla anche su Facebook: basta una foto per multarti | Nuova norma appena attiva

L’Agenzia delle Entrate da questo momento in poi ti controlla anche il tuo profilo Facebook. Una foto e ti multano.
Non si tratta né di fantascienza, né tantomeno di una fake news, sono in molti a dirlo ma troppo pochi a crederci, eppure una semplice foto pubblicata sul social network può mettere nei guai veramente chiunque.
Non si tratta di violazione della privacy, ma nemmeno di cyberbullismo o di Cyber criminali, che intervengono sui nostri profili per rubare l’identità e ottenere qualcosa a loro favore, in questo caso si sta parlando di qualcosa che potrebbe veramente rovinare la vita a molti.
Una recente sentenza della corte di cassazione ci dice che l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza hanno il potere di controllare i contenuti social e quindi intervenire nel caso in cui essi non siano conformi alla dichiarazione dei redditi presentata.
Insomma, la foto dell’ultima vacanza esotica che hai fatto, ti potrebbe costare veramente molto caro.
Il fisco 2.0: controlli incrociati e nuove fonti d’indagine
L’agenzia delle entrate è diventata veramente tecnologica negli ultimi anni e non ci riferiamo alla sola possibilità di provvedere alla propria dichiarazione dei redditi, in maniera autonoma, solamente attraverso il sito web ufficiale. Adesso gli specialisti dell’etere sono gli investigatori dell’ente, che vanno a controllare quelli che sono i profili di alcuni contribuenti, al fine di riuscire a trovare coloro che si macchiano di evasione fiscale.
A rivelarci tutto questo ci pensa la sentenza n. 8452 del 31 marzo 2025, la quale sottolinea come anche una semplice foto di un profilo Facebook rischia di mettere nei guai gli italiani indisciplinati. Il tutto rientra in quella che è la lotta, ormai scattata da tempo, per contrastare l’evasione fiscale che continua a essere una piaga su cui intervenire.

Non è fantapolitica: basta una foto per far scattare l’allerta fiscale
Con la sentenza della Corte di Cassazione quello che sembrava essere impossibile, adesso è assolutamente vero, una semplice foto su Facebook può essere causa di un accertamento fiscale. Tutto questo è possibile perché il processo tributario è completamente diverso dalla procedura penale, quindi non ci sono limiti per quello che riguarda l’ottenimento delle prove, quello che invece non è possibile fare per i procedimenti penali.
Quindi, se nella tua dichiarazione dei redditi risulti nulla, tenente, ma viene sorpreso con delle foto mentre sei a bordo di uno yacht o ti viene consegnata una Porsche, probabilmente ti troverai gli addetti del fisco fuori casa.tutto questo avviene perché l’attività di accertamento tributario viene considerata di natura amministrativa e non giudiziaria. Quindi il fisco in questa ottica si trasforma in un vero e proprio agente segreto. Questo è il frutto di una vita privata che ha ormai una linea sottile di confine con quella pubblica. La condivisione sui social ci espone non solo con gli altri cittadini italiani e del mondo, ma anche con le autorità addette al controllo.