Il sintomo che tutti scambiano per ansia, ma è l’Alzheimer che avanza in silenzio | Inizia già 10 anni prima

Credono tutti che sia ansia ma in realtà è il primo sintomo dell’Alzheimer, ecco il particolare a cui prestare attenzione.
Moltissimi sono i sintomi che nel vivere quotidiano etichettiamo come stress o ansia, ma in realtà quello che non sappiamo è che potrebbero nascondere qualcosa di molto più preoccupante.
Un segnale che sembra banale, che in tanti ignorano o comunque sottovalutano, ma che per moltissimi esperti sarebbe il primo segnale dell’Alzheimer che sta per manifestarsi. Un qualcosa che si potrebbe notare addirittura 10 anni prima dell’insorgere della malattia stessa.
Un dato che sarebbe emerso dopo anni e anni di studi mirati su quella che è una malattia che colpisce milioni e milioni di persone al mondo. Conoscerne i sintomi precoci potrebbe aiutare a rallentare quello che è il percorso inesorabile della malattia, per questo si richiede attenzione.
Il cervello parla prima della memoria: i segnali precoci dell’Alzheimer
Si crede che l’Alzheimer si manifesti solo con la perdita della memoria, ma la realtà è che il cervello delle persone che soffrono di questa malattia, inizia a cambiare molto prima che questo accada. Gli esperti la chiamano “fase prodomica”, che può durare fino a 10 anni. Un periodo in cui il cervello deteriora rapidamente, perdendo quelle che sono le capacità logiche di base.
Una fase in cui si notano i primi sintomi comportamentali, ci sono repentini cambiamenti di umore, difficoltà a prendere le decisioni, irritabilità, disturbi del sonno, sintomi che si potrebbero erroneamente legale a un periodo stressante o pieno di ansia, invece non è esattamente così. Ma ci sarebbe un segnale ancora più evidente a cui prestare attenzione, ma che molti ignorano.

Non è solo ansia, potrebbe essere Alzheimer
In molti credono che questo sintomo sia una semplice perdita dello spirito di iniziativa, ma non è esattamente così. Ci sono soggetti che improvvisamente perdono interesse in attività che prima facevano molto volentieri. Non si tratta di stress o di pigrizia, ma del cervello che sta cambiando, La persona potrebbe non uscire più, non chiamare gli amici, non aver voglia di compiere atti che sono da sempre nella sua routine, ma non è stress.
La perdita di piacere nelle piccole cose quotidiane potrebbe essere un chiaro segnale di Alzheimer, i familiari lo notano ma sperano sia solo passeggero. Eppure un comportamento di questo genere potrebbe anticipare il declino cognitivo; per questo motivo, cogliendo il segnale si potrebbe riuscire a intervenire, per fermare il progredire inesorabile di una malattia come l’Alzheimer.