Aumento spesa: adesso paghi 7,99€ il latte e 14€ il pane | In tanti fanno ribellione alle casse e risparmiano 350€

La spesa aumenta in maniera spropositata e in tanti decidono di attuare la ribellione. Si possono risparmiare fino a 350 euro.
La crisi economica di cui tanto si parla ha coinvolto innanzitutto i generi alimentari e i beni di prima necessità. Questo si è tradotto in un aumento esponenziale dei costi del latte e del pane, con il primo che ha toccato i 7,99 euro al kg e il secondo che arriva a 14 euro al kg.
Insomma, delle cifre veramente folli, che erano impensabili e che soprattutto in pochi possono permettersi. Il latte e il pane sono due alimenti che non possono certo mancare nei carrelli delle famiglie italiane, ma con questi prezzi, occorrerà rinunciarvi.
I consumatori sono ormai arrivati al limite, non ce la possono fare, con gli stipendi fermi, anche il cibo si rivela essere veramente troppo costoso.
Il disagio da parte di tutti è veramente palpabile, a tal punto che ci si chiede se non sia arrivato il momento di far sentire la propria voce.
La protesta silenziosa: i consumatori reagiscono
Quella a cui si sta assistendo è una protesta silenziosa, con le casse dei supermercati sempre più vuoti, mentre gli scaffali restano sempre pieni. Insomma, anche se la gente ha bisogno di fare la spesa, ha deciso di abbandonare i supermercati e questo creerebbe un enorme disagio. La protesta di cui si parla, sta prendendo piede proprio in queste settimane per via delle famiglie che sono stanche di dover spendere tutto il proprio denaro, per la sola spesa alimentare.
Da qui la scelta drastica che dovrebbe essere utile a dare una vera scossa. In pochi giorni, tutto questo, avrebbe permesso un risparmio di 350 euro, dovuto alla ricerca di soluzioni alternative, come i mercati rionali e acquisti diretti dai produttori. Insomma, la rivolta sta dando i suoi frutti, ma ecco cosa occorre su quello che sta succedendo.

Ecco cosa sta accadendo veramente
La ribellione ta segnando l’intera Europa, anche se è partita dalla Svezia. Da alcune settimane gli svedesi hanno deciso di boicottare la grande distribuzione, seguendo l’esempio di Croazia e Bulgaria, una decisione dovuta dalla frustrazione nata dai rincari incontrollati che nell’ultimo anno ha toccato tutte e famiglie.
Ad essere colpite le maggiori catene di supermercati, che hanno fatto lievitare i prezzi. Quindi si è andati a colpire dove fa più male, ovvero, non si acquista più da loro. La perdita di fatturato ha fatto rivedere i prezzi, per evitare ingenti perdite. E in Italia? Al momento la protesta non è partita, ma non è detto che non possa succedere ugualmente.