Agenzia delle Entrate azzera il welfare, la tua azienda ti dà 1.000€: lo Stato se ne prende 400€ e tu nemmeno li vedi

L’Agenzia delle Entrate non ha pietà e ti toglie 400 euro ogni 1000 che ne prendi, un vero caos nelle tasche italiane.
C’era un tale, lo chiamavano Robin Hood e a memoria sembra che togliesse ai poveri per donare ai ricchi, ebbene, ad occhio e croce sembra che abbia preso possesso dell’Italia intera e i poveri sono i cittadini a cui le tasse tolgono veramente tutto.
Molti i dipendenti che si trovano a fare i conti con stipendi tagliati di netto per via di una tassazione letteralmente deleteria. Ci sono aziende che offrono ai dipendenti benefit e servizi welfare che fino a non molto tempo fa si traducevano in notevoli vantaggi a livello fiscale, ma sembra che la tendenza stia per cambiare.
L’Agenzia delle Entrate ha ora deciso e ha chiarito che il welfare verrà letteralmente abolito per lasciare spazio a una tassazione ancora maggiore, ancora più radicale.
Insomma, sembra che ancora una volta le insidie siano proprio dietro l’angolo per quello che riguarda i lavoratori, che saranno costretti a fare i conti con conti sempre più in bilico, sempre più problemi per la gestione delle spese.
Ecco come il fisco si prende una fetta del tuo welfare
Fino a questo momento la normativa consentiva ai lavoratori di convertire parte della retribuzione in servizi di welfare, una parte di salario che potremmo definire variabile e che era destinata a: fondi pensione integrativi, spese per istruzione e assistenza, abbonamenti per trasporti pubblici, buoni acquisto per generi di prima necessità. Una scelta piuttosto vantaggiosa, per via della mancata tassazione su tali importi.
Ma adesso l’Agenzia delle Entrate cambi le carte in tavola e ora ogni 1000 euro che si ricevono sotto forma di welfare vi sono 400 ero di tassazione che devono essere sottratti, una notizia che ha reso questi servizi molto meno apprezzati.

Una questione piuttosto ambigua che crea preoccupazione
Quindi la tassazione di cui si parla riguarderebbe la tassazione dei premi che sono legati alla performance, ovvero i bonus MBO che le aziende concedono ai dipendenti nel momento in cui si raggiungono specifici obiettivi. In questa maniera se un dipendente, d’accordo con l’azienda decide di convertire parte dello stipendio in un premio welfare non vi sarà più alcun vantaggio, come invece, succedeva in passato.
Tutto questo per via della decisione presa dall’Agenzia delle Entrate che si basa sul principio di onnicomprensività, in altre parole, anche i trattamenti welfare sono da considerare come reale retribuzione. Lo Stato si prende quindi, parte dei benefit aziendali, con un welfare che non è più conveniente come era in passato.