Le persone nate dagli anni 70 in poi sono tristi | L’80% dichiara di non essere soddisfatto

Infelicità
Generazioni di infelici – Pixabay – InchiostroVerde.it

Millenials, generazione X e Z sono tra le più infelici della storia del mondo. Cosa è successo a tutti queste persone?

C’è un sentimento che dilaga tra le ultime generazioni, ovvero un senso costante di infelicità ed inadeguatezza.

La Generazione Z emerge come la più colpita da sentimenti di infelicità, con l’80% degli intervistati che dichiara di averla sperimentata nell’ultimo anno.

Particolarmente preoccupante il dato che indica come un giovane su tre si senta triste “spesso” o “regolarmente”.

Se ci pensate questo fenomeno  è arrivato a livelli tali da apparire come una vera “epidemia” che attraversa molteplici fasce d’età in particolar modo se si va a ritroso osservando persone nate negli anni 70.

Gli esperti individuano le cause di questo malessere diffuso

Se si analizza a livello socio culturale il motivo di questa tristezza le radici vanno cercate a livello antropologico. Nella storia del mondo, solitamente, la generazione successiva viveva dei miglioramenti rispetto a quella precedente. Scoperte scientifiche, migliorie tecnologiche volte a rendere la qualità della vita più semplice ed economie in crescita erano fattori molto positivi.

Purtroppo, tutte le generazioni sopracitate non hanno vissuto questo scatto. Sembra che il mondo pieno di prospettive sia terminato con i loro genitori. Ora la realtà è fatta di complicanze ipertecnologiche perlopiù superflue, disoccupazione, precariato e salari bassi.

Generazioni infelici
Infelicità dilagante – Pixabay – InchiostroVerde.it

Come è possibile che si sia generata tanta infelicità?

In decenni di politiche focalizzate sui profitti il mercato ha esaurito il suo potenziale. I vostri genitori, se siete della Generazione X, hanno ottenuto risultati eccellenti ed indipendenza già a 20 anni. Questo è assolutamente impensabile nei tempi moderni. Nessuno ha la stabilità economica ed emotiva necessarie. Fattori determinanti includono i costi abitativi proibitivi, la crescente precarietà lavorativa e il continuo confronto virtuale alimentato dai social media.

L’assenza di un vero senso di comunità amplifica il problema, lasciando molte persone in uno stato di abbandono e disillusione. La condizione di insoddisfazione personale si estende inevitabilmente anche alla sfera professionale. Nascono generazioni infelici, generazioni di ragazzi e ragazze senza un posto nel mondo. Purtroppo è qualcosa di inevitabile, come un prodotto figlio dei tempi. Il vero motivo risiede nel fallimento dell’educazione, scolastica e familiare. I giovani vengono educati dalle Tv, dalla loro bolla su Instagram e crescono con la fascinazione per degli idoli che solo una piccolissima parte di loro riuscirà ad emulare. Il mondo è cambiato troppo e bisogna cercare almeno di ritrovare un senso di comunità.