Erba il no della Cassazione alla revisione del processo | Non ci sono motivi per continuare a procedere

Revisione strage di Erba
La corte di Cassazione pone fine al processo sulla strage di Erba – FinanzaRapisarda – InchiostroVerde.it

Non ci sarà nessun nuovo processo per la strage di Erba. I giudici della Cassazione hanno scritto la parola fine al processo per il massacro. 

L’istanza di revisione presentata dai difensori di Rosa e Olindo Romano è stata rigettata.

A quasi 20 anni dai fatti potrebbe quindi chiudersi definitivamente la vicenda giudiziaria su uno degli omicidi più efferati del Paese che tanto fa discutere.

I giudici hanno recepito quanto sollecitato dalla Procura generale che ha bollato come «mere e astratte congetture» le nuove prove alla base del ricorso dei difensori.

Per il sostituto procuratore generale quelli che secondo la difesa sarebbero elementi di prova nuovi «non possono in alcun modo smontare i pilastri delle motivazioni che hanno portato alla condanna di Rosa e Olindo, e cioè le dichiarazioni del sopravvissuto, le confessioni e le tracce ematiche».

La Cassazione non accoglie l’istanza di Rosa e Olindo

Nonostante i dubbi sollevati, non viene dubitata l’affidabilità della testimonianza di Frigerio. Questo era uno dei motivi su cui i difensori hanno basato la loro richiesta.

Attendibili anche le confessioni di Olindo e Rosa, poi ritrattate, mentre per la loro difesa vennero estorte da carabinieri e inquirenti, anche a causa della loro debolezza mentale, così come inutile cercare di svalutare la macchia di sangue di Valeria Cherubini trovata sulla Seat Arosa di Olindo.

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La Cassazione chiude il processo di Erba – Adobestock – InchiostroVerde.it

Per la Suprema Corte il caso di Erba è chiuso

Per la Corte tutte quelle presentate dalla difesa non sono prove nuove e non comportano il proscioglimento degli imputati, così come «non ha trovato alcun riscontro» la pista alternativa, prospettata dalla difesa, della faida per lo spaccio di droga. Esclusa anche l’ipotesi del «complotto» ai danni dei due imputati che avrebbe portato alla fabbricazione di prove false, o meglio della loro formazione.

Motivando il no alla revisione, i giudici  ricordano anche l’iniziativa dell’ex sostituto procuratore di Milano Cuno Tarfusser per riaprire il processo. Per la corte d’Appello quanto compiuto da Tarfusser, che ha portato anche ad un provvedimento disciplinare nei suoi confronti, «prima ancora che carente sotto il profilo della novità della prova» è inammissibile «per difetto di legittimazione del proponente». «I fratelli Castagna sono convinti della colpevolezza di Olindo e Rosa. La corte di Brescia ha analizzato in maniera corretta l’istanza di revisione: non c’era nulla di nuovo, nulla di decisivo», ha commentato l’avvocato di parte civile che era presente in Cassazione.