“Se bella vuoi apparire molto devi soffrire” si diceva nel passato | Cosmesi velenosa in tutti i sensi

Parafrasando il film ” la morte ti fa bella” si può dire che in passato senza le consapevolezze attuali in cosmesi si usava di tutto.
La storia della cosmesi è antica, ma un tempo le conoscenze non erano avanzate come oggi.
Infatti, per confezionare i cosmetici venivano utilizzati anche ingredienti nocivi, o addirittura velenosi; oggi il connubio tra cosmetica e chimica ha portato a nuove prospettive.
Il mondo beauty moderno è molto complesso, oggi ci sono prodotti naturali di altissimo livello.
Per assecondare la nuova tendenza del mercato anche i cosmetici tradizionali si sono rinnovati introducendo nelle loro formulazioni principi naturali e selezionando con cura anche gli altri componenti per evitare qualsiasi rischio per la salute.
Cosmetici del passato nocivi per la salute
Un cosmetico molto in voga sin dai tempi dell’antico Egitto, era il Kohl, per intensificare lo sguardo. Questo iconico must d’epoca era composto da fuliggine, grasso e piombo. Questo veniva assorbito dal corpo ed essendo un metallo pesante tossico causava col tempo gravi danni al sistema nervoso.
Nel Giappone dell’XI secolo la carnagione doveva essere bianchissima. Pertanto si usava la polvere di Ohaguro per tingere i denti di nero per sembrare ancora più pallidi. La colorazione nera avveniva per mezzo di una soluzione ottenuta dalla miscelazione di acetato ferrico e limatura di ferro, mischiati ad aceto o sake, tè nero, spezie o caramello per addolcire il terribile sapore. Inutile dire che l’acetato ferrico è altamente tossico e velenoso con l’uso prolungato.

Belli da morire
Il piombo si trovava anche in una crema antietà molto in voga a metà ‘800: pare che la pelle rimanesse giovane più a lungo, ma il prezzo da pagare erano nausea, mal di testa e in alcuni casi addirittura la paralisi. All’epoca non mancavano neppure creme che tra i loro ingredienti avevano il cloruro di mercurio. Tutto tossico, perché si danneggiano i reni e il sistema nervoso.
Una tintura che avrebbe dovuto dare volume alle ciglia balzò subito agli onori della cronaca. Lash Lure era il nome del prodotto. Alla mattina seguente, le donne non potevano aprire gli occhi, perché erano infetti, con ulcere e piaghe, e in 3 mesi si rischiava la cecità. Questo prodotto conteneva parafenilendiammina (PPD), una tintura all’anilina (catrame di carbone) ampiamente utilizzata nel settore delle concerie, ma che ora è considerata un potente allergene. Nel 1932 in Francia nacque l’azienda Tho-Radia, che proponeva prodotti di bellezza curativi… perché radioattivi! Belli da morire.