Oltre 1.200 miliardi di tasse non riscosse, le soluzioni proposte dal Governo per questo debito enorme

Fisco e tasse
La situazione debitoria fiscale italiana – Depositphotos – InchiostroVerde.it

Il Governo cerca di ridurre il peso fiscale sul ceto medio, ma con 1.200 miliardi di crediti non riscossi la situazione resta critica.

Nel tentativo di alleviare la pressione fiscale sul ceto medio, ormai inesistente perché schiacciato da un costo della vita che non copre più con lo stipendio divenuto irrisorio, il Governo deve trovare il modo di ridurre le aliquote Irpef.

Non ci sono soluzioni economiche da banco. Le aliquote Irpef in Italia sono sopra la media e causano una tassazione fortemente insostenibile.

Spostare fondi, alleggerire costi, pseudo sgravi e bonus sono solo degli inutili palliativi.

Gli italiani non pagano le tasse perché non ci riescono e il Governo con la rottamazione quater è riuscito solo parzialmente a recuperare il dovuto. Tuttavia non è colpa dei cittadini onesti ovviamente, non si vuole difendere i grossi evasori.

Una realtà economica complicata

Maurizio Leo, viceministro all’Economia, disse al Corriere della Sera che “sul piano della riduzione della pressione fiscale, c’è ancora da fare, partendo dai redditi medi”, cioè chi guadagna tra i 20 e i 40mila di reddito annui circa, “che necessitano di un’attenzione specifica.

La filosofia dietro a queste parole si concentra sul rendere il fisco meno invasivo e più affidabile. Paventò la creazione di una commissione tecnica per monitorare il “magazzino della riscossione”, ossia i crediti non riscossi, che al 31 dicembre 2024 ammontavano a 1.275 miliardi di euro.

Tasse
I soldi irrecuperabili delle tasse – Depositphotos – InchiostroVerde.it

Il 2024 è stato un anno positivo per la riscossione delle imposte

Lo Stato nel 2024 è riuscito a incassare 32,79 miliardi di euro, con un incremento rispetto ai 31 miliardi del 2023. La rottamazione ha dato un contributo importante a questo risultato, con 31,6 miliardi di euro recuperati negli ultimi otto anni. Una novità che sta facendo discutere riguarda le modalità di pagamento delle cartelle fiscali. L’ Agenzia delle Entrate ha annunciato che i debiti fiscali potranno essere pagati a rate fino a sette anni.

Inutile sottolineare che gran parte di questi crediti è irrecuperabile: circa il 40% è legato a persone decedute, nullatenenti o a imprese fallite, mentre un altro 42% riguarda debitori già oggetto di tentativi di riscossione infruttuosi. La situazione è ormai strutturale, endemica, fissa, cancerogena, con l’aumento costante del debito e la lentezza nel risolvere i contenziosi fiscali. In pratica, la maggior parte di questo arretrato è considerato inesigibile e ogni anno si accumula, alimentando un circolo vizioso che rende difficile ridurre il volume di crediti non riscossi e rischia di far crescere ulteriormente il debito pubblico.