UFFICIALE – Ritiro farmaci da banco: chi è in cura rimarrà senza tra pochissimi giorni | Farmacie prese d’assalto per fare scorta

I farmaci da banco verranno ritirati dal commercio, chi li utilizza potrebbe non averli più tra pochissimi giorni, ormai è ufficiale.
Quando si parla di farmaci da banco ci si riferisce a tutti quei prodotti farmaceutici che possono essere acquistati liberamente, senza il bisogno di ricetta da parte del medico curante.
Ovviamente occorre sottolineare come il loro utilizzo corretto sia veramente molto necessario, evitando che vengano somministrati prodotti di cui non si ha realmente bisogno.
Ma in fondo, ogni avvertimento potrebbe essere superfluo, considerando che tra pochi giorni, non saranno più presenti sugli scaffali delle nostre farmacie e considerando che alcuni basano buona parte della loro salute proprio su di essi, questo potrebbe essere un grosso problema.
Ecco allora cosa sta succedendo e per quale motivo non si avranno più i farmaci da banco.
Farmaci da banco: occhio alla composizione
Esattamente come succede per i farmaci per cui è indispensabile la prescrizione medica, anche per quelli da banco, occorre controllare accuratamente la composizione del prodotto, per poter scegliere quello che meglio si addice ai nostri bisogni. Semplice a questo punto comprendere che bisogna prestare attenzione alla composizione del prodotto, in modo tale che si possa evitare di commettere degli errori.
Ma quello a cui ci si riferisce va ben oltre; negli ultimi anni buona parte delle attenzioni sono state rivolte nei confronti di quelli che sono gli elementi inquinanti per il nostro ambiente e sembra proprio che i farmaci potrebbero essere causa di non poche problematiche. Un rischio che non arriva solo dalla composizione, ma anche dalle scorrette modalità con cui i farmaci vengono poi smaltiti, pratica in cui vengono commessi molti errori e che sono causa di problemi ambientali, come riportato anche da Assosalute, in collaborazione con l’Istituto The Fool, che in una studio del 2023 ha rivelato come ben il 70% della popolazione non sia cosciente di come si possono smaltire correttamente i farmaci.

La prospettiva che cambia radicalmente
Cresce anche in Italia e nell’intera Europa, l’attenzione nei confronti dell’ecofarmacia, da qui è nato il Manifesto di Erice 2023, il quale sensibilizza sul tema e propone un’importante soluzione. Si chiede alle industrie farmaceutiche di utilizzare elementi che arrivino dalla natura e soprattutto che non siano inquinanti; questo ovviamente considerando che comunque nel corso degli ultimi anni, già sono molti gli ingredienti presi dalla natura.
L’Europa che fa? L’European federation of pharmaceutical industries and associations (Efpia) ha quindi deciso di investire in tecnologie più pulite per la produzioni di farmaci. Numerosi gli studi a riguardi, come quello condotto dal dipartimento di Chimica dell’Università di Torino, dove sono state create nanospugne in grado di sostituire alcuni eccipienti.