Se il problema della violenza sulle donne fosse risolto impedendo agli uomini di uscire la sera? | Curfew su Paramount+ vi mostra cosa accadrebbe

Curfew, come si articola la serie tv che immagina un coprifuoco per i maschi. Una distopia che apre un grande dibattito etico.
Paramount+ offre ai suoi spettatori la possibilità di vedere una serie tv molto interessante tratta dal romanzo di Jayne Cowie “After Dark”.
Curfew offre agli spettatori una visone distopica del mondo potente come quella del “Racconto dell’ancella”, ma con un punto di vista diametralmente opposto.
Nel “Racconto dell’ancella” il mondo si è trasformato in un patriarcato religioso dittatoriale in cui le donne non hanno nessun tipo di peso e sono relegate solo al ruolo di madri e mogli rispettose dei mariti. Senza possibilità di avere opinioni, senza poter leggere, relegate in società ad un ruolo nullo come vuole la Bibbia radicale.
In Curfew/ After Dark assistete ad un mondo in cui le donne detengono pienamente il potere, dominano i luoghi di lavoro, gli spazi pubblici e il governo. Un mondo in cui si è deciso che il continuo crescere di abusi e femminicidi doveva essere eradicato all’origine. Quindi gli uomini vivono tutti con cavigliere elettroniche e sono segregati in case dalle 19 alle 7 del mattino.
La legge sul coprifuoco
In questa distopia si immagina che la segregazione maschile con il coprifuoco abbia cambiato le cose in meglio. Le donne escono la sera tranquille, possono camminare da sole anche a tarda notte per le strade, perché il pericolo per loro non esiste più.
Non solo, gli uomini in questo matriarcato sono monitorati tutto il giorno con le cavigliere e segregati in casa, ma devono dimostrare in caso di un rapporto di coppia di essere adeguati a vivere con una donna. Di esser in grado di comprendere che non esistono ruoli precostituiti e che la donna non deve assolutamente essere oggettivata.

Perchè vedere questa serie su Paramount+
La parte thriller decolla quando una donna viene uccisa proprio durante il coprifuoco e il suo corpo lasciato simbolicamente di fronte al Centro per la Sicurezza femminile, lo stesso luogo dove gli uomini hanno l’obbligo di presentarsi per il monitoraggio delle cavigliere elettroniche. L’assassino è una donna, perché il sistema funziona, ma l’ispettrice a cui viene affidato il caso di femminicidio, si dice convinta che solo un uomo possa aver infierito in modo così efferato su un corpo femminile.
Non aspettatevi le stesse atmosfere cupe e angoscianti del racconto dell’ancella, perché non è questo il livello della serie, ma può essere un ottimo punto di partenza per una discussione sugli estremismi in generale.