Tra Gualandi e la Stefani un rapporto alla Cinquanta Sfumature di Grigio | La vigilessa è morta per questo?

I due amanti avevano un rapporto come Mr Grey e Anastasia Steele, avevano anche firmato un contratto di sottomissione.
In data 18 maggio 2023 Giampiero Gualandi e Sofia Stefani avrebbero firmato un “contratto di sottomissione sessuale”. Questo è emerso al processo a carico dell’ex comandante della polizia locale di Anzola, accusato dell’omicidio della giovane collega.
In questo contratto, è stato riferito in aula, Gualandi si autodefiniva” padrone, colui che tutto può sulla sua schiava …Io signore e padrone mi impegno a dominare l’anima della mia sottomessa”.
Secondo quanto asserito dalla difesa: “Il contratto di sottomissione viene dal libro ’50 sfumature di grigio’ uno dei successi editoriali del 2011, lo si trova nel capitolo 11. Ci sono siti Bdsm da cui si possono scaricare contratti di questo tipo. Era un gioco, non ha nessuna validità, nessuna efficacia giuridica, nessuna possibilità di condizionare comportamenti. Nella vita sessuale gli adulti possono fare quello che vogliono”.
La difesa di Gualandi si basa sul fatto che i due amanti abbiano solo giocato a 50 sfumature e questo sia un elemento estraneo al reale, proprio perché un gioco senza rilevanza giuridica.
Il contratto di sottomissione come Anastasia Steele
Secondo l’avvocato Claudio Benenati, uno dei difensori di Giampiero Gualandi, imputato per l’omicidio della 33enne Sofia Stefani, con cui aveva una relazione extraconiugale, il Bdsm tra i due non è probante.
L’accusa, di contro, afferma che un contratto di sottomissione sessuale suggerisce una certa tipologia di rapporto concordata e firmata con implicazioni reali. Un documento sottoscritto dall’imputato e dalla vittima un anno prima della morte della donna, avvenuta in seguito a un colpo partito dalla pistola di ordinanza di Gualandi, nell’ufficio dell’uomo che ha sempre parlato di un incidente.

Come è morta la vigilessa?
Giampiero Gualandi, 63 anni, accusato di omicidio volontario di Sofia Stefani, 33 anni, ha sempre sostenuto l’ipotesi dell’incidente. Secondo Gualandi uno sparo è esploso per errore durante una sorta di colluttazione con la vittima.
“Ma come si vedrà dalle consulenze tecniche – ha detto sul punto la pm Russo – sull’arma non sono state trovate tracce né biologiche né dattiloscopiche di lei, ma solo dell’imputato”. La relazione tra i soggetti era tormentata, fortemente squilibrata per l’età e la vulnerabilità della Stefani. La Procura riferisce che la natura del Gualandi è ambigua dati ” i comportamenti di assoluta doppiezza di Gualandi, che mandava alla Stefani messaggi confermativi del rapporto affettivo e sessuale mentre alla moglie, negli stessi minuti, scriveva di essere tormentato da Stefani”.