Il remake di Biancaneve vuole essere buonista | Il risultato è che non accontenta nessuno

Ha senso un remake di un favola scritta moltissimi anni fa, mostrandola attraverso la lente culturale moderna? Forse no.
La storia di Biancaneve la conoscono tutti, la matrigna cattiva invidiosa della bellezza del giovane, i nani, la bontà della ragazza sono archetipi culturali che accompagnano le generazioni da molto tempo.
Testi di psicologia sono stati scritti sulla “sindrome di Grimilde”, che può colpire donne belle, ma che si accorgono di non avere più la freschezza della loro gioventù.
In un periodo culturale caratterizzato da un buonismo totalizzante, perché la nuova visione del mondo è quella di cercare di rendere tutti felici e coinvolti, riscrivere figure archetipiche come quelle delle favole può esser arduo. La Disney crede in questa progettualità, ma suscita polemiche.
In attesa del 20 Marzo quando Biancaneve in versione live action arriverà nelle sale italiane, bisogna comprendere cosa potrebbe assolutamente non funzionare in questo arco narrativo.
La Biancaneve woke
In primis Biancaneve non è bianca, ha una meravigliosa pelle ambrata (l’attrice è colombiana), ma si chiama così perché è nata durante una forte nevicata. Il principe è «praticamente uno stalker» (l’ha detto l’attrice) che non la bacerà per risvegliarla. Non sono reali i sette diversamente alti che l’accolgono ricreati in computer grafica per non offendere la categoria (i nani).
La Regina cattiva, ci sarà, interpretata da una attrice israeliana (Gal Gadot) che dopo l’attentato del 7 ottobre si è espressa contro la comunità internazionale e ha menzionato le donne uccise e prese in ostaggio da Hamas. In contrasto con la sua cooprotagonista Rachel Zegler che è una sostenitrice palestinese che di recente l’ha anche scritto: « ricordate sempre: Palestina libera».

I minatori non sono felici
Un’università Usa ha denunciato come scorretta e «irrealistica» la rappresentazione dei lavoratori perché era assurdo vedere dei minatori entrare in miniera fischiettando e cantando allegramente come se andassero a fare una scampagnata. Nello studio, che fu ripreso dal Daily Mail, si leggeva che «perfino Brontolo appare troppo felice di lavorare in miniera», e invece doveva essere triste.
Il sito SfGate di San Francisco, nel maggio 2021, scrisse due articoli sul fatto che il principe azzurro bacia Biancaneve per risvegliarla dal maleficio, ergo: lo fa mentre lei dorme, quindi senza il suo consenso. Il commento di una femminista storica italiana, Natalia Aspesi, era stato questo: «Ma basta, Biancaneve faccia la puttana e si diverta». In ultimis, non dimenticate che in questa versione, la bellissima regina è invidiosa della bellezza interiore della ragazza. Tutto molto politicamente corretto.