18.000€ di multa, parli di soldi su Whatsapp: se hai mandato questi messaggi preparati a dover pagare sanzioni spaventose

Utilizzare WhatsApp è diventato più pericoloso di quanto possiamo immaginare: se hai inviato questo messaggio, il rischio è quello di dover pagare una multa di circa 18.000 €.
Nel corso degli ultimi anni, abbiamo visto come la giurisprudenza sia intervenuta su vari fattori che, pur rappresentando novità, sono diventati di uso comune nella nostra quotidianità, come nel caso di WhatsApp.
Un esempio pratico per comprendere quanto stiamo dicendo è rappresentato dal modo in cui le chat di WhatsApp sono state utilizzate come prova tangibile in vari reati, e sono state presentate davanti a un giudice che le ha ammesse all’interno di procedimenti civili o penali.
Sulla base di tali motivazioni, si è reso necessario rimodellare vari reati, introducendo WhatsApp e persino altri social network, in modo da garantire una giustizia reale e concreta per i cittadini, tenendo conto di tutto ciò che riguarda la loro sfera personale e professionale.
Non a caso, una notizia dell’ultima ora, diffusa dalla stampa, mette in evidenza come ben presto potremmo trovarci costretti a pagare una multa salatissima proprio a causa di WhatsApp.
Multa da 18.000 € se usi WhatsApp in questo modo… sta succedendo!
Ebbene sì, ancora una volta WhatsApp è stato oggetto di discussione in ambito giuridico, come conferma la Corte di Cassazione con la sentenza numero 1254 del 18 gennaio 2025, citata anche dal portale Money.
Le chat di WhatsApp, infatti, possono essere intercettate anche dal fisco e diventare una prova legale in vari contesti. Un esempio è rappresentato dagli screenshot che vengono effettuati e consegnati come prova, facendo riferimento a dati alterati o attività illecite realizzate in violazione della legge, come nel caso delle attività in nero.
Quali chat possono essere utilizzate come prova dal fisco?
Il fisco, nel corso degli accertamenti fiscali, tramite WhatsApp, può effettivamente riscontrare un’evasione, presentando così la dovuta documentazione a supporto, che deve includere una conversazione su WhatsApp che sia rintracciabile, integra e non alterata, al fine di determinare la gravità del reato.
Una volta accertato che effettivamente il reato esiste, insieme al controllo incrociato da parte del fisco, viene stabilita la sanzione amministrativa che il colpevole dovrà pagare, che può ammontare a diverse migliaia di euro. In questi casi specifici, però, il cittadino verrà informato su quanto sta accadendo e sugli eventuali controlli che il fisco sta effettuando sulla sua persona. Il fascicolo verrà definito, ma sarà comunque data al cittadino la possibilità di fare ricorso e capire come intervenire per evitare la sanzione.