Consiglio straordinario europeo | Che strada sceglie l’Europa in base al contesto politico?

Discussioni e qualche disaccordo. Le sorti dell’Europa sono decise al vertice straordinario di Bruxelles dagli stati UE.
Un vertice straordinario dove hanno parlato i grandi leader dei paesi europei. Assente Giorgia Meloni, attesa, perché è evidente che è presente una spaccatura nel suo governo sulle politiche trumpiane.
Si teme che Ungheria e Slovacchia possano porre veti e non si sentano unite in questo contesto che vuole proteggere il vecchio continente.
Orban deve assolutamente decidere se vuole continuare a manifestare la vicinanza a Putin o prendere il posto che gli spetta in Europa.
Oggi a Bruxelles l’Europa si gioca la sua credibilità, contro chiunque voglia contrapporsi all’urgenza di una risposta alle politiche trumpiane.
Bisogna prendere sul serio Trump
Il sentire comune è che molti credano che alla fine Trump non abbia vere intenzioni fantapolitiche e che alla fine le sue minacce si risolvano in nulla. Non è il caso di correre questo rischio, bisogna evitare di bendarsi gli occhi e cercare di arrivare ad agire.
Kallas, vicepresidente della commissione europea. che doveva essere ricevuta dagli USA, ma poi non ha avuto modo di parlare, ribadisce che è necessario comprendere l’urgenza del momento. Sebbene sia difficile ottenere risultati e di avere una reale messa a terra di un progetto comune europeo, dato che ogni paese ha fondi diversi.

La politica estera che va in una direzione mai vista prima
L’Europa si gioca la credibilità sul piano politico, la situazione di disaccordo e la linea di faglia che esiste in Europa, che impedisce agli stati quella vera coesione, momentaneamente deve essere messa da parte. Concepire un distinguo per la difesa nazionale e la difesa comune è molto pericoloso in questo momento di esigenza di tutela comune. Nonostante la richiesta di Meloni di avere toni bassi, Salvini ha espresso il suo parere sull’esercito comune e dice tranquillamente sui social che la Germania e la Francia avrebbero già trascinato tutti in guerra.
Ursula von der Leyen potrebbe bypassare il voto del Parlamento europeo sul piano ReArm Europe utilizzando l’articolo 122 dei trattati dell’Unione europea, che permette all’esecutivo Ue di portare un testo direttamente al Consiglio Ue, senza il passaggio in aula, in caso di emergenze o catastrofi. Questa proposta di riarmo sta spaccando gli schieramenti politici sotto molti punti di vista. Per quanto concerne l’Italia per ora Meloni ha una tattica prudente, tenendo un porta aperta ad un dialogo con Trump. Ovviamente il governo non si tirerà indietro, se necessario al piano di riarmo.