“Buongiorno, siamo del FISCO”, adesso hai pochissimi giorni per pagargli tutto: dal momento che li senti sei rovinato
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Il fisco torna di nuovo in azione e, se questa volta vuoi evitare il pignoramento, sappi che hai davvero pochissimi giorni. Ecco cosa sta succedendo.
Negli ultimi anni, sono state messe in atto numerose azioni per fare in modo che i creditori potessero rientrare nel pagamento dei debiti da parte dei loro debitori, così da recuperare le somme pattuite in precedenza.
Sulla base di tale motivazione, però, ci troviamo di fronte a una necessità sulla quale non si può soprassedere: la possibilità di concedere al cittadino l’opportunità di risanare i suoi debiti.
Il tutto non finisce qui, perché nel mirino dei cambiamenti c’è anche la novità relativa al pignoramento, per il quale sono necessari pochissimi giorni.
Insomma, il cittadino inadempiente dovrà davvero rivedere le proprie priorità e fare in modo che il debito venga saldato, mostrando anche una certa buona fede. Ecco cosa sta succedendo nello specifico.
Attenzione al fisco: questa volta il pignoramento arriva in fretta
Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, tenendo conto di quanto scritto nel terzo libro del codice di procedura civile, per quanto riguarda gli articoli 543 e seguenti, il creditore può far valere il suo diritto di riscossione del debito su tutto ciò che il debitore possiede, al di fuori della prima casa, che è protetta dal diritto di pignoramento.
A ogni modo, nel momento in cui si fa leva sul pagamento tramite l’agenzia delle entrate e riscossione, il debitore può bloccare il pignoramento con una rata di 50 €, con la possibilità di dilazionare i pagamenti con importi non inferiori a questa somma. Questo permetterà di sospendere eventualmente il fermo amministrativo o considerare estinto il debito, finché non si verificano altre procedure di pignoramento. Tuttavia, il contribuente non può esimersi dal pagare il suo debito, perché qualora venisse meno anche una sola rata, si tratterebbe di inadempienza e il beneficio concesso verrebbe eliminato. Cosa succede invece in caso di pignoramento?
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Pignoramento flash: ecco la novità
Come reso noto anche dal sito Brocardi.it, il 2025 prevede dei cambiamenti anche per quanto riguarda il pignoramento in caso di debiti. Infatti, i tempi minimi della richiesta passano da 180 a 60 giorni, per provvedere al pignoramento dei beni mobili o immobili, ma anche per quanto riguarda stipendi e pensioni. In meno di 30 giorni, dunque, è possibile procedere con l’imposta di registro, imposta di successione, crediti imposte utilizzati in modalità di indebito, debiti relativi a IRPEF, IMU, IVA, TARI, TOSAP e altre imposte pubbliche.
Per quanto riguarda il pignoramento dello stipendio, non si può andare oltre il 20%. L’Agenzia delle Entrate ricorda che si tratta di un 10% per il reddito fino a 2.500 € al mese, un settimo per il reddito tra 2.501 e 5.000 € al mese, e un quinto per i redditi oltre 5.000 € al mese. Nuovi regimi, però, per quanto riguarda i debiti fiscali non saldati superiori a 5.000 € entreranno in vigore nel 2026.