Tasse via mail, l’Agenzia delle Entrate non ti avvisa e ti massacra di debiti: se non la leggi paghi due volte

Agenzia dell'entrate tasse via mail - Inchiostroverde.it
Agenzia dell’entrate tasse via mail – Inchiostroverde.it

Gli italiani non possono proprio sfuggire al pagamento delle tasse: questa volta l’Agenzia delle Entrate ti avvisa tramite e-mail… e stavolta non hai scampo.

Come abbiamo avuto modo di spiegare anche in occasione di articoli precedenti, nel corso degli ultimi anni il governo ha lavorato considerevolmente per fare in modo che gli italiani fossero nelle condizioni di pagare le tasse, evitando ritardi ed evasione.

Sulla base di questa motivazione, dunque, l’Agenzia delle Entrate, insieme all’ente di riscossione, ha lavorato attivamente a un escamotage che rendesse la riscossione delle tasse più semplice che mai.

Un esempio pratico per capire quanto stiamo dicendo è rappresentato proprio dalla possibilità di inviare le e-mail contenenti l’importo delle tasse da pagare, in modo da poter agire tempestivamente.

Eppure, quello che doveva essere un semplice mezzo di comunicazione si è trasformato in un vero e proprio incubo per gli italiani. Ecco cosa sta succedendo.

Agenzia delle Entrate: ti arrivano le tasse per e-mail e le devi pagare subito

Ebbene sì, con la crescente digitalizzazione e la reperibilità degli italiani tramite posta elettronica, un esempio pratico per capire quanto stiamo dicendo è rappresentato dalla comunicazione che arriva tramite PEC (Posta Elettronica Certificata).

In questo caso specifico, dunque, facciamo riferimento alla posta certificata personale, che viene utilizzata come punto di riferimento per la ricezione di documenti di vario tipo, dopo che l’Agenzia delle Entrate ha ricevuto l’indirizzo. A intervenire su questa questione delicata, come ci ricorda anche il sito Brocardi.it, è stata la Corte di Cassazione con l’ordinanza numero 3703, pubblicata il 13 febbraio 2025.

Agenzia dell'entrate tasse via mail - Inchiostroverde.it (Fonte foto Canva)
Agenzia dell’entrate tasse via mail – Inchiostroverde.it (Fonte foto Canva)

Con questa e-mail, devi pagare per forza le tue tasse il prima possibile

In particolare, sono stati chiariti alcuni concetti relativi all’impugnazione della PEC per il pagamento delle tasse e quando invece non si può procedere con vie legali. Infatti, l’Agenzia delle Entrate e l’ente di riscossione, che inviano la comunicazione tramite PEC, sono vincolati a un secondo tentativo di invio dei documenti solo nel momento in cui ricevono la notifica di casella piena da parte del destinatario.

In altri casi, come stabilito dall’ordinanza numero 30.922 del 3 dicembre 2024, la Corte di Cassazione ha chiarito che le notifiche di pagamento in formato PDF sono valide come quelle inviate in formato P7M, che fa riferimento alla firma digitale.

Tenendo conto di quanto detto, qualora un contribuente riceva una mail tramite PEC dall’Agenzia delle Entrate, a meno che l’indirizzo non risulti più reperibile, dovrà provvedere al pagamento senza la possibilità di impugnare un documento in PDF. Lo stesso vale anche per il formato con firma digitale CAdES. Tutto ciò avviene perché non c’è un obbligo specifico di firma digitale da parte dell’ente, purché venga evidenziato il mittente, in questo caso l’Agenzia delle Entrate – Riscossione.

Infine, qualora il contribuente ricevesse la cartella esattoriale tramite PEC, non potrà contestare la validità della notifica per l’assenza del formato P7M, dato che il formato PDF è già stato approvato. Qualora, invece, ci fossero prove concrete relative al documento e alla sua autenticità, si può provvedere con la contestazione.