Attivisti e giornalisti spiati attraverso uno spyware di un’azienda israeliana | Necessario un report sul software

Spyware israeliano
Il caso Paragon – Corporate – InchiostroVerde.it

Il “caso Paragon” è scoppiato con una deflagrazione così enorme che sta spazzando via tutte le persone coinvolte.

Sembra la trama di un film quello che è accaduto negli ultimi tempi. Il produttore israeliano di spyware Paragon Solutions ha interrotto i suoi rapporti commerciali con l’Italia, bloccando anche l’accesso a Graphite.

Graphite è importante perché è una tecnologia di sorveglianza di livello militare. Il problema è che sarebbe stata utilizzata per sorvegliare 90 persone, tra cui giornalisti e membri della società civile in diversi Paesi del mondo.

Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico The Guardian, la decisione di rescindere il contratto con l’Italia giunge dopo che Meta Platforms, aveva annunciato che lo spyware Paragon era stato utilizzato per prendere di mira anche persone italiane. Tra queste, il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato e il fondatore di Mediterranea Saving Humans, Luca Casarini.

Costoro hanno rivelato di aver ricevuto un messaggio da Meta. Grazie al messaggio venivano avvertiti della manomissione dei propri dispositivi da parte di un software di produzione israeliana.

Cosa dice Palazzo Chigi

Palazzo Chigi, attraverso una nota, ha fatto sapere che è impossibile che «siano stati sottoposti a controllo da parte dell’intelligence, e quindi del governo», i soggetti coinvolti. Poi ha aggiunto che, «trattandosi di una questione che il governo considera di particolare gravità», è stata attivata «l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, che dipende dalla presidenza del Consiglio».

Sotto accusa è finita Paragon Solution, la società israeliana produttrice dello spyware di ultima generazione Graphite. Questa capace di insinuarsi nei dispositivi senza neanche un click da parte della vittima.

Paragon cosa dicono i ministri - Corporate - InchiostroVerde.it
Paragon cosa dicono i ministri – Corporate – InchiostroVerde.it

Il Governo italiano risponde sul caso

Il ministro della giustizia ha detto: “Posso assicurare che nessun contratto è mai stato stipulato dal Dap o dalle dipendenti direzioni generali di Gruppo operativo mobile e Nucleo investigativo centrale con nessuna società privata. Le intercettazioni si fanno solo su autorizzazione dell’autorità giudiziaria. Mai è stato stipulato nessun contratto con qualsivoglia società di qualsiasi tipo. Nessuna persona è mai stata intercettata da strutture finanziate dal ministero della Giustizia nel 2024 e nessuna mai intercettata dalla penitenziaria”.

Così dice Carlo Nordio, in merito a presunti dubbi sull’uso dello spyware di Paragon da parte della Polizia penitenziaria. Elly Schlein ha ribadito: “Sappiamo che giornalisti e attivisti italiani sono stati spiati con lo spyware Graphite, utilizzato esclusivamente da organi dello Stato. E’ preciso dovere del governo – aggiunge – fare chiarezza e dirci chi spiava queste persone e per quale motivo.”