Lucio Corsi a Sanremo 2025 | Il poeta menestrello ricorda a tutti di sognare sempre
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Sanremo 2025 è stato un successo. Tutti sono rimasti incantati dalla personalità del cantautore Lucio Corsi.
Carlo Verdone in “Vita da Carlo” è stato profetico. In quella serie incontra Lucio Corsi, ne resta incantato e cerca di convincerlo ad andare a Sanremo.
Lucio Corsi a Sanremo ci è andato e l’Italia di è innamorata di questo dolce menestrello e poeta, così fuori dagli schemi da non poter essere inquadrato in nessuno di essi.
Ha portato una canzone che è delicata come una favola della buonanotte.” Volevo essere un duro”. E grazie alle sue parole tutti si sono permessi di tornare a sognare.
Un artista indipendente, che opera già da moltissimi anni in un cerchio di nicchia che gli permette di pensare libero, slegato da tutto che incanta lo spettatore in un mondo pieno di auto-tune e look studiati a tavolino.
Lucio Corsi un menestrello uscito dal Piccolo Principe
Lucio è un personaggio di una favola, è pacato e pieno di genuina semplicità. E’ una rarità nel panorama musicale, perché riesce a musicare grandi favole psichedeliche.
“Freccia Bianca”, “Astronave Giradisco” sono alcuni dei brani che chi lo conosce porta sempre ad esempio, per mostrare il mondo di questo ragazzo, ancora capace di sognare con semplicità in un panorama musicale che si sta omologando e tende ad emozionare poco.
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Volevo essere un duro, le parole che sono rivolte a tutti
Per quanto riguarda il suo brano sanremese Corsi dichiara: “Parla del fatto che questo mondo ci vorrebbe infallibili, solidi come le pietre e perfetti come i fiori senza dirci che i fiori sono appesi a un filo.” Questa preziosa ballad retta con sensibilità e delicatezza mostra le aspettative enormi del futuro e sulla pressione che tutti ricevono. Ci sono allegorie bellissime nel brano come “invece che una stella, uno starnuto” o “le lune senza buche son fregature, perché in fondo è inutile fuggire dalle paure”.
Lucio che è un artista sensibile mostra una morale controcorrente: “Vivere la vita è un gioco da ragazzi, io volevo essere un duro, però non sono nessuno, non sono altro che Lucio”. Questo fa parte di lui, che in un Festival dove tutto è studiato nei dettagli, dove i Brand gareggiano a prestare abiti e gioielli creando immagini artefatte. Lucio è un vero duro, dato che si è presentato sul palco con abiti suoi, già usati, cuciti da lui e usando sacchetti di patatine come imbottitura per l’abito.