Prelievi bloccati, scattano multe fino a 1.500€ se utilizzi queste carte: adesso sono vietate di legge | Le banche fanno segnalazione immediata

Prestate molta attenzione ai tipi di prelievi che effettuate quotidianamente, poiché, in alcuni casi, possono essere bloccati e scattare multe che arrivano fino a 1.500 €.

Si torna a parlare di denaro contante e crediti bancari, questa volta per chiarire in quali casi i prelievi possono diventare un vero e proprio problema da affrontare, rientrando nelle casistiche del codice penale della giurisprudenza italiana.

Infatti, in questi casi si parla di prelievi bloccati, con sanzioni davvero salate, per le quali sarà fondamentale seguire le procedure legali adeguate, cercando di chiarire la propria posizione ed evitare così il pagamento della sanzione.

Per questo motivo, è essenziale imparare a gestire correttamente i propri prelievi, evitando il blocco con conseguente imposizione di una multa.

Ecco perché è fondamentale intervenire su questioni così delicate per non trovarsi a dover affrontare un lungo e complicato processo.

Presta molta attenzione, in questi casi ti bloccano i prelievi

Negli ultimi anni, infatti, l’Agenzia delle Entrate e gli organi della Guardia di Finanza hanno concentrato la loro attenzione sulla gestione del denaro da parte dei cittadini italiani e delle loro imprese. A tal fine, sono stati incrementati i controlli sui bonifici bancari, anche per importi inferiori ai 5.000 €.

Per questa ragione, si è reso necessario intervenire anche sui prelievi in contante, ma stavolta si parla di multe davvero salate. Come sottolineato dalla giurisprudenza italiana, infatti, queste sanzioni sono altrettanto severe.

Prelievi bloccati ecco cosa sta succedendo - Inchiostroverde.it (Fonte foto Canva)
Prelievi bloccati ecco cosa sta succedendo – Inchiostroverde.it (Fonte foto Canva)

Scattano multe fino a 1.500 € in caso di prelievi che possono essere bloccati

L’attenzione dedicata ai prelievi, come nel caso dei bonifici, è finalizzata a prevenire frodi, evasione fiscale e altri crimini. Non a caso, l’articolo 493-ter del codice penale, nel secondo libro dei delitti, titolo VII (dei delitti contro la fede pubblica), capo III delle falsità, stabilisce quanto segue:

“Chiunque, al fine di trarre profitto per sé o per altri, indebitamente utilizza, senza essere titolare, carte di credito, carte di pagamento, ovvero qualsiasi altro documento che abiliti al prelievo di denaro o all’acquisto di beni o alla prestazione di servizi, o comunque a ogni altro strumento di pagamento diverso dai contanti, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da 310 € a 1.500 €. Alla stessa pena soggiace chi, al fine di trarre profitto per sé o per altri, falsifica o altera gli strumenti o documenti di cui al primo periodo, o possiede, cede o acquista tali strumenti o documenti di provenienza illecita, falsificati o alterati, nonché ordini di pagamento prodotti con essi”.

Il tutto non finisce qui, perché, come ricorda anche l’articolo 444 del codice di procedura penale, qualora la persona che ha ricevuto la multa non sia nelle condizioni economiche di poter provvedere al pagamento tramite liquidità, dovrà saldare il debito con la confisca dei beni fino al raggiungimento dell’importo indicato.