Cristicchi incanta a Sanremo con la sua canzone | Tuttavia al DopoFestival la Lucarelli ha qualcosa da ridire

Cristicchi a Sanremo
Simone Cristicchi canta quando sarai piccola – Wikipedia – InchiostroVerde.it

“Quando sarai piccola” la canzone di Simone Cristicchi è una poesia dolce e delicata che ha incantato il pubblico dell’Ariston.

Cristicchi è un cantautore di grande sensibilità. Utilizza moltissimo le metafore nelle sue opere per arrivare in maniera personale e profonda al suo pubblico.

In passato avrete colto l’allegoria della sua “studentessa universitaria” piena di sogni e di voglia di fare che non aveva i soldi per pagare l’affitto. Un dipinto sulla vita di molti giovani italiani che cercano di guadagnarsi un posto nella vita degli adulti in una società che cinicamente muore.

Anche in “Ti regalerò una rosa” aveva colto con dolcezza e profonda umanità il contesto della malattia mentale.

Le sue parole sono sempre dei dolcissimi quadri che spingono alla riflessione, tenendosi una mano sul cuore per trovare il contatto con quel primordiale bisogno umano di ritagliarsi attimi di contatto condiviso.

Quando sarai piccola

La canzone che quest’anno porta al Festival parla di un figlio con una madre malata di Alzheimer che torna bambina. Vittima di una malattia che giorno dopo giorno le porta via un ricordo. Parole intense e sentite di un figlio per la sua mamma, molto commoventi. Al DopoFestival tuttavia, Selvaggia Lucarelli ha sottolineato che la canzone è indubbiamente poetica. Ma non parla dei momenti più duri di questo male e lo romanticizza.

Nello specifico ha detto “avrei voluto meno retorica, più verità. Un po’ accollo, un po’ barocca“, ha commentato spiegando di essere stata a sua volta a contatto con la malattia.

DopoFestival
Alessandra Celentano e Selvaggia Lucarelli – screenshot – InchiostroVerde.it

Celentano e Lucarelli al DopoFestival

Di parere diverso Alessandra Celentano anche lei opinionista al Dopofestival. “Siccome purtroppo ho avuto la stessa esperienza per dieci anni di questa bruttissima malattia, solo una persona che ha vissuto certe cose può scrivere un testo del genere. Sono tante le persone che soffrono e quelle che stanno vicino a questi malati, è davvero commovente. Io l’ho sentita tantissimo”.

Sensibilità diverse quelle delle due donne che hanno ammesso entrambe di avere avuto a che fare con un malato di Alzheimer. Come diversa è sicuramente quella che ha Cristicchi con la sua mamma e che ognuno di voi avrà, se deve approcciarsi a questa malattia. L’arte è anche questo, un momento di confronto di emozioni sull’elaborazione del dolore, su come ci si sente quando qualcuno piano piano inizia a perdere i propri ricordi, lentamente, inesorabilmente e per sempre. E con quanto amore tutti debbano cercare di andare avanti nonostante tutto.