Neonata muore durante il parto a Brescia | Suicida un ginecologo, si aprono le indagini

Il caso della neonata morta a Brescia
Neonata muore durante il parto – Pixabay – InchiostroVerde.it

E’ giallo a Brescia dopo la morte di una neonata in ospedale e il suicidio di uno dei ginecologi dell’equipe.

Il 31 gennaio una donna originaria dell’Europa dell’Est si reca all’ospedale di Desenzano del Garda (Brescia) per partorire, dopo una gravidanza apparentemente senza intoppi.

In sala parto accade qualcosa e l’equipe medica deve intervenire con la ventosa per far nascere la bambina. La bimba esce dall’utero della madre in stato di ipossia.

Uno stato talmente grave che impone il trasferimento agli Spedali Civili di Brescia, dove però la neonata non riesce a sopravvivere.

I genitori denunciano, ipotizzando un errore medico, attraverso l’uso improprio della ventosa e ad un presunto mancato cesareo dopo che la bimba si era girata. L’uso improprio della ventosa, infatti, può causare un encefalopatia ischemica ipossica con mancanza di ossigeno e sangue al cervello e conseguente morte.

Autopsia per la neonata

Solo l’autopsia predisposta dagli inquirenti sul corpo della piccina potrà chiarire la causa della morte e se c’è colpa nell’equipe medica che ha eseguito le procedure in sala parto.

Il sostituto procuratore di Brescia, Benedetta Callea ha predisposto il sequestro della cartella clinica della bimba per poter effettuare tutti gli accertamenti e ha aperto l’indagine sui medici che hanno preso in carico la donna al momento del parto. Sono dieci in tutto.

suicidio ginecologo
Il giallo del suicidio del ginecologo – Pixabay – InchiostroVerde.it

Il giallo del suicidio del ginecologo

A questo punto un nuovo caso si apre per la procura, dato che tre giorni dopo la morte della bimba, Giuseppe Perticone uno dei ginecologi dell’equipe, si è suicidato. Ha guidato per due ore, ha valicato il confine della provincia di Brescia ed è arrivato in Trentino, dove aveva già prestato servizio negli anni scorsi, a Merano. Ha fermato l’auto a Cles, in val di Non, e si è lanciato: un volo nel vuoto di una quarantina di metri. Il medico non avrebbe lasciato alcun biglietto prima del gesto estremo, un messaggio che possa lasciare intendere se sia stato lo sconforto per la morte della neonata avvenuta tre giorni prima a spingerlo a togliersi la vita.

Il luogo scelto non è un luogo a caso, lo ha cercato online ed è il luogo dove scomparve 4 anni fa Sara Pedri. Ginecologa vessata sul lavoro, in un contesto invivibile fatto di mobbing, umiliazioni e maltrattamenti. Di lei resta la Volkswagen T-Roc ritrovata sul ponte di Mostizzolo. Si pensò subito al suicidio, ma il corpo non venne mai rinvenuto.