Allarme dimissioni forzate, non ignorare questa nuova procedura INL: o il tuo datore di lavoro può licenziarti in tronco senza dirtelo
Il 2025 si presenta come un anno rivoluzionario anche nel campo della giurisprudenza in materia di lavoro e occupazione. Infatti, l’allarme si concentra prevalentemente sulle dimissioni forzate, per le quali è fondamentale non ignorare questa nuova procedura dell’INL.
Come abbiamo avuto modo di spiegare anche in occasione delle pubblicazioni di articoli precedenti, negli ultimi anni sono stati numerosi gli interventi da parte della giurisprudenza in diversi ambiti del diritto del lavoro.
Un esempio pratico per comprendere quanto stiamo dicendo è rappresentato proprio dal settore lavorativo, in cui alcuni interventi sono stati mirati a migliorare le condizioni degli impiegati sul posto di lavoro e non solo.
Le novità diffuse nelle ultime settimane riguardano un nuovo approccio giuridico, che questa volta è destinato a sostenere i datori di lavoro nel caso di dimissioni forzate.
Ecco di cosa si tratta nello specifico e quali sono i cambiamenti che verranno messi in atto nei prossimi mesi.
Allarme dimissioni forzate: sta per cambiare tutto
Ebbene sì, come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, sono stati annunciati i nuovi cambiamenti che verranno introdotti in materia di giurisprudenza lavorativa. L’attenzione si concentra principalmente sulla nota 9740 del 2024, con la quale l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha fornito le istruzioni in merito alle novità introdotte dall’articolo 19 della legge 13 dicembre 2024, numero 203, cd. “Collegato lavoro“, in materia di risoluzione del rapporto lavorativo per assenze giustificate.
Facciamo riferimento a quei casi in cui il dipendente non si presenta al lavoro senza fornire una giustificazione al proprio responsabile, creando un danno all’azienda e alla produzione quotidiana.
Sulla base di tale motivazione, è stata fornita la nota 579 del 2025, attraverso la quale l’Ispettorato fornisce istruzioni ben precise su come procedere in caso di licenziamento forzato imposto dall’azienda ai propri dipendenti. Innanzitutto, tramite le sedi imprenditoriali e l’INL, il datore di lavoro, come ci fa sapere anche Lavorosi.it, dovrà inviare tutta la documentazione relativa al licenziamento tramite PEC all’Istituto competente per territorio. Dopodiché si procederà con gli step successivi.
Questa volta il datore di lavoro può costringerti a licenziarti
Dopo aver inviato tale comunicazione, l’Ispettorato del Lavoro dovrà comunque effettuare le dovute verifiche per capire se effettivamente il dipendente non abbia adempiuto al suo contratto lavorativo, non presentandosi al lavoro senza la dovuta giustificazione.
A sua volta, il dipendente potrà far valere la propria posizione, presentando tutta la documentazione necessaria per smentire quanto affermato dal datore di lavoro. Dopo aver chiarito la posizione di entrambe le parti, anche in caso di gravi inadempienze, si potrà procedere con cause legali o rigettare la richiesta, valutando l’approvazione o il rigetto del ricorso per licenziamento forzato per assenza senza giusta causa dal posto di lavoro.