NASPI cancellata, URGENTE stanno avvisando tutti della sospensione: se rientri in queste fasce non ti arriva più un soldo
Si torna a parlare della NASpI, la quale subirà dei cambiamenti considerevoli in vista del 2025, un periodo davvero molto impegnativo per gli italiani, che potrebbero vedere il contributo cancellato.
È necessario ricordare che, quando parliamo della NASpI, ci riferiamo a un contributo fornito ai cittadini italiani dopo la fine di un rapporto lavorativo involontario.
La NASpI, infatti, tiene conto di numerosi aspetti quando viene concessa, come il periodo di lavoro svolto nell’azienda e lo stipendio percepito, con l’obiettivo di mettere il cittadino nelle condizioni di provvedere alle proprie necessità economiche fino a trovare una nuova occupazione.
Tuttavia, nelle ultime settimane si è parlato ampiamente della NASpI, anche in relazione ai cambiamenti apportati dalle ultime leggi pubblicate, che richiedono agli italiani di fornire documentazione molto importante.
Ecco di cosa si tratta nello specifico e quali sono i documenti che i titolari di NASpI devono fornire nel breve periodo.
Novità urgenti sulla NASpI: rischi di cancellazione del contributo
Ebbene sì, come abbiamo spiegato in precedenza, negli ultimi anni numerosi cittadini italiani hanno potuto fare riferimento alla NASpI in attesa di una nuova occupazione lavorativa. Tuttavia, l’INPS, proprio nelle ultime settimane, ha comunicato agli italiani titolari di NASpI che devono presentare tutta la documentazione necessaria per dichiarare il reddito annuo presunto per il 2025.
Si tratta di una documentazione importante e urgente, senza la quale l’INPS sarà costretta a sospendere la NASpI finché non sarà reintegrata. Ma il tutto non finisce qui, ecco perché è necessario correre ai ripari prima che il contributo venga cancellato del tutto.
Attenzione alla comunicazione sulla NASpI
La dichiarazione dei redditi presunti per il 2025, infatti, deve essere presentata esclusivamente attraverso il sito NASpI-com, disponibile nell’area INPS, al quale è possibile accedere tramite SPID di secondo livello, CIE 3.0, CNS, PIN dispositivo, ma anche AppIO e eIDAS.
Senza questa comunicazione, l’indennità verrà sospesa, motivo per cui dovrai fare riferimento alle comunicazioni obbligatorie da presentare agli uffici competenti, per poter vedere sbloccato l’indennizzo. Se hai difficoltà, puoi sempre chiedere supporto al tuo patronato o CAF, che potrà aiutarti a completare la documentazione necessaria nel tuo fascicolo, evitando che l’indennizzo venga congelato. Grazie a questa documentazione, la NASpI potrebbe essere ridotta all’80% del reddito previsto, comportando anche un periodo di attesa tra la presentazione della documentazione e il termine dell’indennità, che si rifletterà sulla fine dell’anno.