Dottore indagato dall’ospedale per aver fatto la Tac e operato la sua gatta |“Sarebbe morta e io lavoro per salvare vite “
Gli animali sono compagni di vita per molte persone. Tuttavia usare risorse pubbliche ad uso umano, per curare il gatto è etico?
C’era una volta una gatta, Athena, precipitata dal tetto del condominio per sei piani . C’era una volta il suo padrone che l’ha salvata sottoponendola a Tac e poi a un drenaggio polmonare.
Non è una favola, è accaduto nell’ospedale regionale Parini di Aosta, dove il dottor Gianluca Fanelli è responsabile della struttura di Radiologia e neuroradiologia interventistica.
L’azienda Usl della Valle d’Aosta ha avviato accertamenti interni e il dottor Fanelli, marito della senatrice valdostana Nicoletta Spelgatti (Lega), ha risposto con una lettera, dicendosi disposto a risarcire l’eventuale danno economico provocato.
Usare le Tac dell’ospedale in cui lavorava per poterle dare una chance di sopravvivenza è un gesto d’impulso forse.
Le scuse del medico
Il dottore ha scritto una lunga missiva in sua difesa: “Di professione faccio il radiologo interventista e sapevo di poterla salvare … In un momento in cui le tre Tac non erano in orario di servizio… quando gli esami programmati per la giornata sono terminati e tutte le macchine diagnostiche sono in attesa di eseguire eventuali esami urgenti… verificato che non vi fossero pazienti e, non in timbratura, ho deciso di verificare quali fossero le sue condizioni e cosa potessi fare per salvarla”.
Dal veterinario “sono emerse fratture posteriori, distacco di almeno uno dei due polmoni con un sospetto pneumotorace e possibili lesioni degli organi interni…Le ho fatto un esame radiologico utilizzando una delle tre tac e, valutata la gravità delle condizioni del pneumotorace, ho eseguito il drenaggio, permettendole di respirare: da quel momento la gatta ha ripreso a respirare e si è gradualmente ripresa”.
La denuncia di un collega e le parole del direttore Usl
Dopo l’accaduto il dottor Fanelli è stato denunciato da un collega. “Sono senza parole” commenta il direttore dell’azienda Usl Uberti. “Mi hanno segnalato quanto accaduto e ho pensato subito che fosse uno scherzo di cattivo gusto.”
Molto amareggiato il direttore sanitario che, oltre “alla questione sulle procedure e sul portare un animale in un ospedale pubblico”, evidenzia “il danno di immagine in un momento in cui la sanità italiana non gode di una bella reputazione”.
La vicenda è finita sul tavolo della procura, dato che potrebbe esser integrata l’ ipotesi di reato perseguibile d’ufficio.