Daniela Santanchè sarà processata | Si dimetterà solo se la Premier glielo chiederà

Daniela Santachè
Daniela Santanchè sarà processata – Wikipedia – Inchiostroverde.it

Tutti i giornali italiani sono compatti nel titolare la querelle Santanchè. Un caso che sta facendo molto discutere.

Il “caso Santanchè” sta facendo discutere tutto il Paese. Un riassunto breve delle sue vicende giudiziarie potrebbe cominciare con il suo rinvio a giudizio per falso in bilancio nel periodo in cui gestiva la società editoriale Visibilia Editore.

Tuttavia, Santanché, che è tra le più importanti dirigenti di Fratelli d’Italia (il partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni), è indagata anche per bancarotta fraudolenta e per truffa aggravata in altre due vicende, sempre legate alla sua attività di imprenditrice.

E’ ovvio che queste vicende giudiziarie sono un problema politico per la Ministra.

L’opposizione ne ha chiesto più volte le dimissioni, ma anche perché Meloni non ha escluso conseguenze politiche per la Ministra dopo l’ultimo rinvio a giudizio.

La resistenza della Santanché

L’affaire Santanchè è complesso, il partito per ora non chiede le dimissioni e fedeli “senza se e senza ma” rimangono Crosetto e La Russa.

Giorgia Meloni ribadisce che il partito è garantista e che bisogna capire se i problemi giudiziari possano inficiare il suo lavoro al ministero. Anche perché la nostra costituzione non prevede per il presidente del consiglio la possibilità di licenziare un ministro. Questa falla implica che solo la Santanchè dovrà decidere se dimettersi o no. Questo è un dato di fatto.

Rinvio a giudizio
Rinvio a giudizio per Santanchè – Adobestock – InchiostroVerde.it

Quanto questo caso può essere un problema per Giorgia Meloni

Dopo avere compreso che non è un compito del presidente del consiglio far dimettere con un ordine i suoi ministri, il problema ora è sulla spalle della Premier. Questo perché le dimissioni della Santanchè sono puramente un fatto di coscienza e lei stessa ha affermato di aver riflettuto e di non pensare che i suoi problemi giudiziari inficino il suo dovere al ministero.

Un ministro indagato è un peso, perché virtualmente una volta i politici si chiamavano “onorevoli” proprio perché la Costituente prevedeva che la loro vita e la condotta fosse sempre immacolata. Qui si innesca il problema “innocente fino a prova contraria” e il ruolo al Governo. Si potrebbe dire che, ricevere un avviso di garanzia, cozzi con la figura del politico e per anni i partiti hanno dibattuto sul fatto che ogni volta che questo accade, sia necessaria una dimissione. La politica italiana è una contraddizione in termini da anni e solo chi si trova in quelle situazioni può decidere in base alla normativa e alla propria coscienza.