Metalli pesanti, uno studio svela i rischi per i bambini di Taranto

Si è svolto ieri pomeriggio, presso il Salone della Provincia a Taranto, un evento di quelli che meritano l’attenzione della città. A fare da padrone di casa il giornalista scrittore Fulvio Colucci che ha introdotto il dottor Roberto Lucchini, coordinatore dello Studio ISEIA: Impatto sulla Salute dell’Esposizione a Inquinanti Ambientali.

Studio nato da un progetto del 2013, portato avanti in collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione della ASL di Taranto. Oltre al dott Lucchini, hanno partecipato all’evento il dottor Augusto Giorgino in rappresentanza della ASL di Taranto, la dott.ssa Anna Cristina Dellarosa, Responsabile del Servizio di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza della ASL di Taranto, la dott.ssa Alessandra Patrono, Psicoterapeuta comportamentale, il dottor Marco Peli, ingegnere dell’Università di Brescia.

Inchiostroverde.it si è già occupato negli anni scorsi dello studio condotto sui bambini di Taranto evidenziandone gli aspetti più significativi che anche oggi sono stati puntualmente riportati dai partecipanti al convegno.
Lo studio ha coinvolto 600 bambini di Taranto provenienti dai quartieri più prossimi e più lontani all’area industriale, in modo da avere una casistica piuttosto eterogenea.

L’equipe di esperti ha offerto negli anni scorsi ai genitori degli alunni di alcune scuole dei quartieri presi in esame, la possibilità di far partecipare allo studio i propri figli per valutarne lo sviluppo neurologico e comportamentale. I 600 bambini che hanno ricevuto il consenso dei genitori sono stati osservati e sottoposti a test per valutarne caratteristiche emotive, comportamentali, relazionali e intellettive.

Sono stati esclusi dalla casistica bambini che avevano già ricevuto diagnosi di disturbi oggetto dello studio. Su 600 bambini, in 92 sono risultate criticità tali da consigliarne l’invio al Dipartimento di Psichiatria infantile per una diagnosi più puntuale.

Come è stato ribadito anche oggi dai partecipanti al convegno, l’obiettivo degli aggiornamenti dello studio è soprattutto quello di sensibilizzare i genitori a non aver timore di indirizzare i figli che ne avessero bisogno verso percorsi terapeutici con gli specialisti, al fine di correggere e magari superare del tutto le problematiche evidenziate.

Purtroppo, dei 92 bambini meritevoli di diagnosi specialistica e interventi di supporto psicologico e terapeutico, solo 21 hanno intrapreso questo percorso. Tutti gli altri, forse per scelta consapevole dei loro genitori, non sono entrati in un percorso riabilitativo ufficiale, forse per paura di uno stigma che li avrebbe contraddistinti o per altre varie ragioni.

Ma cosa ha dimostrato lo studio Lucchini? La gran parte dei bambini con disturbi neuro-comportamentali risiede nei quartieri più prossimi all’area industriale, ha livelli di piombo nel sangue mediamente più elevati e ha una condizione socio economica peggiore degli altri. I bambini dei Tamburi hanno per esempio un rischio di problemi neuro-comportamentali del 44% superiore a quelli di Lama Talsano.

Quanto incide l’inquinamento e quanto le condizioni socio economiche? È questa la risposta che il dottor Lucchini tenterà di darci nei prossimi aggiornamenti. Per ora sappiamo che i livelli di metalli pesanti nei terreni dei quartieri di Taranto, pur mostrando dei picchi e delle concentrazioni più elevate proprio nelle aree dove le diagnosi sono state più numerose, sono mediamente nei limiti di legge, così come spiegato dal dottor Peli.

Il convegno non ci dice molto più di ciò che già sapevamo e che gli addetti ai lavori conoscono. Ma la parte più interessante è stata forse nel dopo convegno, quando discorrendo col dottor Lucchini abbiamo inteso che la svolta potrebbe arrivare presto. Ciò a cui si lavora sono gli effetti che mix di inquinanti provocano nell’organismo. Fino ad ora infatti, ci si è concentrati soprattutto sugli effetti dei singoli inquinanti e sul rispetto dei loro limiti di legge negli organismi e nell’ambiente.

Bisogna però capire, e qui potrebbe esserci la dimostrazione del danno alla salute della grande industria, cosa succede ad un organismo quando viene a contatto con più sostanze inquinanti e metalli pesanti. Potrebbe esserci un effetto amplificato sulla salute che fino ad ora non è stato ben interpretato dalla scienza.

Siamo fiduciosi che il dottor Lucchini, orgogliosamente di origini tarantine, vada avanti con le sue analisi sull’effetto neurotossico degli inquinanti sui bambini, riuscendo a dimostrare il danno che provocano in concomitanza a situazioni di disagio socio economico che incidono in questa città pesantemente, forse quanto l’inquinamento.


Giuseppe Aralla

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