La salute del futuro passa anche dalla medicina di genere
Ogni anno Forbes Italia, importante magazine economico-lifestyle, dedica un numero alle donne che si sono distinte nel panorama imprenditoriale italiano. Sul numero in edicola da oggi spazio anche al racconto del fattore donna in sanità, con le parole di Eleonora Sansavini, Amministratore Delegato dei cinque ospedali pugliesi della rete GVM Care & Research, Anthea Hospital e Ospedale Santa Maria a Bari, Villa Lucia Hospital a Conversano, D’Amore Hospital a Taranto e Città di Lecce Hospital nel capoluogo salentino.
Carriera e famiglia si coniugano nella vita di Eleonora Sansavini, madre di tre figli e sposata con Giuseppe Speziale, cardiochirurgo e Vice Presidente di GVM: “Al giorno d’oggi non si dovrebbe scegliere tra carriera e famiglia perché conciliarle è possibile”.
E i dati lo dimostrano: all’interno di GVM la percentuale di donne è del 55%, a testimonianza che si possono assecondare le ambizioni. La presenza femminile è notevole a tutti i livelli, nell’area medica la percentuale è del 34% mentre è del 65% nelle società di servizi.
Ed anche la salute è donna: secondo ricerche di mercato, la fetta di popolazione femminile si riconferma infatti di anno in anno quella più attenta alla salute di sé e della famiglia.
Questa particolare attenzione verso le donne prende forma anche attraverso i percorsi di medicina di genere, promossi dal Ministero della Salute per puntare alla centralità della persona in sanità.
“Recentemente l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha divulgato un documento con il quale definisce fondamentali gli approcci terapeutici diversi tra uomini e donne, poiché ci sono differenze non solo a livello biologico, ma anche socio-culturale – sottolinea Eleonora Sansavini –. Ogni paziente deve essere protagonista del proprio percorso di cura. Crediamo molto nella prevenzione per arrivare a una medicina di genere vera e propria, realizzabile grazie ad una piena sinergia con il SSN”.
In particolare, nella promozione di un approccio gender oriented, tre tra i più grandi ospedali della rete GVM – l’Ospedale Santa Maria di Bari, il Città di Lecce Hospital e l’Ospedale San Carlo di Nancy a Roma – hanno ricevuto il bollino rosa, un’importante certificazione rilasciata dalla Fondazione Onda, osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere.
Le attività rivolte alla donna trovano la loro massima espressione nelle Breast Unit, centri specializzati nella cura del carcinoma mammario, presenti in Puglia a Ospedale Santa Maria e a Città di Lecce Hospital. Il percorso di cura delle Breast Unit prevede la presenza di un’équipe multidisciplinare al fianco della donna colpita dalla neoplasia al seno: oncologo, senologo, chirurgo senologo, radioterapista, anatomopatologo, nutrizionisti e psicologi concorrono alla diagnosi puntuale e alla cura appropriata per il singolo caso, ma si occupano anche della prevenzione che, grazie a macchinari all’avanguardia, può essere precoce.
“La vicinanza alla paziente del team medico-sanitario fa sì che la paziente non si senta persa o abbandonata in un momento così difficile – spiega Eleonora Sansavini –. Abbiamo inoltre una particolare attenzione per quanto riguarda le malattie cardiovascolari: dopo la menopausa infatti il rischio di sviluppare patologie cardiache e vascolari nelle donne cresce, in un periodo della vita che porta cambiamenti a livello fisico e psicologico”.
Infine, per quanto riguarda la Ginecologia, in Puglia l’Ospedale Santa Maria di Bari si colloca tra le strutture dall’esperienza storica nel trattamento delle patologie femminili, come l’endometriosi, e nel percorso nascita. “In questo ambito siamo specializzati anche nel trattamento dell’infertilità. Ad Ospedale Santa Maria da oltre 30 anni applichiamo le tecniche di procreazione medicalmente assistita (fecondazione in vitro ICSI) e dal 1991 abbiamo effettuato diecimila prelievi ovocitari, da cui sono nati 2.500 bambini” conclude Eleonora Sansavini.