La lotta al mattone selvaggio, le inchieste sui traffici illeciti di rifiuti, il contrasto al bracconaggio e ai predatori della fauna marina, i sequestri delle cave abusive, l’impegno sociale nelle periferie urbane contro il degrado. Anche quest’anno il Premio Ambiente e Legalità conferito da Legambiente e Libera ha incoronato l’impegno nel frenare ecomafie, corruzione e criminalità organizzata da parte di forze dell’ordine, magistratura, capitanerie di porto, associazioni e rappresentanti di istituzioni pubbliche. Alla sua XVI edizione, il riconoscimento è stato consegnato dal presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, e don Luigi Ciotti, presidente di Libera contro le mafie, in occasione di Festambiente, il festival di Legambiente in corso in questi giorni a Rispescia (Gr).
Tra i riconoscimenti a livello nazionale, il Premio Ambiente e Legalità è stato assegnato al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari per l’operazione Bios, che a marzo scorso ha portato a 7 arresti domiciliari, all’obbligo di dimora per 9 persone e alla confisca di 4 società coinvolte in un traffico illecito di rifiuti, per un profitto di 26 milioni di euro. I soggetti indagati avrebbero trattato abusivamente 240mila tonnellate di rifiuti speciali conferiti da imprese campane, pugliesi e dai comuni di Chieuti, Serracapriola, Lucera e San Severo, qualificandoli come compost e smaltendoli in terreni agricoli in provincia di Foggia.
«Il Premio Ambiente e Legalità è un doveroso grazie al fondamentale lavoro delle forze dell’ordine per la tutela dei cittadini e del territorio – ha detto Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – un riconoscimento all’impegno nel contrasto degli illeciti ambientali e nello scardinare le dinamiche dei settori ecocriminali. Purtroppo il rapporto Ecomafia raccoglie ogni anno cifre da capogiro fruttate in diversi comparti, dal cemento, all’agroalimentare, al traffico di rifiuti, che oggi è possibile contrastare con strumenti repressivi come la legge n. 68 del 2015. Legalità e ambiente sono un binomio imprescindibile, da onorare fermando chi avvelena la salute e ci priva di un futuro».
Secondo il rapporto Ecomafia 2019, la Puglia è seconda in Italia nel ciclo illegale dei rifiuti con 947 infrazioni accertate (l’11,9% sul totale nazionale), 828 persone denunciate, 6 arrestate e 269 sequestri effettuati; a livello nazionale, Foggia, Bari e Brindisi sono rispettivamente al secondo, settimo e ottavo posto con 310, 123 e 120 infrazioni accertate. Nella classifica regionale dell’illegalità ambientale, nel 2018 la Puglia occupa il terzo posto con 2.854 infrazioni accertate, 751 sequestri effettuati, 2.669 persone denunciate e 8 arrestate; in quella nazionale, Bari, Foggia, Lecce, Taranto e Brindisi sono rispettivamente al terzo, sesto, decimo, undicesimo e sedicesimo posto con 711, 626, 473, 459 e 369 infrazioni accertate.
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