Ex Ilva, La Neve (Fim cisl): «La crisi non può gravare sempre sui lavoratori dei tubifici»
«I lavoratori dell’area tubifici continuano ad avvertire serie preoccupazioni circa la paventata riapertura della cassa integrazione all’interno della stessa area. A pagare il conto non possono essere sempre gli stessi».
È l’appello che Vincenzo La Neve, coordinatore di fabbrica ArcelorMittal rivolge ai vertici aziendali.
«Il piano industriale inserito nell’accordo del 6 settembre 2018 – aggiunge La Neve – prevede il rilancio della suddetta area con una serie di investimenti. A fronte di ciò, purtroppo si continua ad assistere ad una continuazione rispetto al passato con i lavoratori dei tubifici che, ancora una volta, vengono collocati cassa integrazione ordinaria».
Ricordiamo che questi reparti sono stati i più colpiti e penalizzati dalla crisi.
«I lavoratori dei tubifici, ormai da parecchi anni, continuano ad essere interessati dalle varie procedure di restrizione, anche in presenza di commesse. E’ come se ogni problema produttivo, gestionale e aziendale debba poi scaricarsi su chi, suo malgrado, lavora a valle del processo produttivo. I lavoratori sono stanchi di dover portare avanti le proprie famiglie solo attraverso gli ammortizzatori sociali concessi anche a fronte della loro assunzione in Arcelor Mittal che anzi, continuiamo a ribadire, dovrà, entro la fine del piano, riguardare tutti coloro che sono rimasti in Ilva in AS. Lavoratori – spiega La Neve – che oggi vedono, nuovamente, il loro futuro pieno di incertezze, in quanto questi reparti continuano ad essere oggetto di fermate totali (TUB1, TUB2 e AREA RIV) e/o parziali (PLA e ERW). Come Fim ci siamo spesi tantissimo e continuiamo a credere che gli impegni assunti nel Piano industriale debbano rappresentare la piena garanzia di rilancio, di investimenti e ripartenze progressive previste dallo stesso programma».
In merito al nuovo stop, le Rsu chiedono garanzie e il rispetto di quanto concordato in sede ministeriale. «Servono risposte certe che passino da un serio intervento in termini di manutenzioni ordinarie e straordinarie ad un rilancio reale dell’intera area. Pertanto – conclude Vincenzo La Neve – come organizzazione sindacale, chiediamo da subito al management di ArcelorMittal Italia che si faccia immediata chiarezza sulle problematiche legate all’area tubifici».