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Ex Ilva, raggiunta intesa tra azienda e sindacati su piano straordinario sicurezza

Arrivano in tarda serata dalla Capitale le ultime notizie sul vertice di oggi al Mise sull’ex Ilva. Dopo nove ore di trattativa tra azienda e sindacati, alla presenza del vice premier Luigi Di Maio, è stata raggiunta l’intesa per un piano straordinario sulla sicurezza. L’azienda si impegna, quindi, a presentare un piano di investimenti straordinario nell’ambito delle manutenzioni. Il testo prevede la possibilità di valutare l’utilizzo dei lavoratori in Cassa Integrazione nelle attività manutentive. A siglare l’accordo sono stati Fim, Fiom e Uilm, mentre l’Usb ha preso le distanze.

“L’ articolato accordo – dichiara Palombella, segretario generale Uilm all’uscita dell’incontro al Mise  – introduce una serie di impegni in capo al ministro e all’azienda. In particolare il ministro ha riconfermato l’impegno a dare piena applicazione agli accordi sottoscritti come il piano ambientale e l’accordo del 6 settembre 2018. Inoltre ha riconfermato la continuità produttiva dei vari stabilimenti e in modo particolare quello di Taranto.

Il ministro Di Maio – prosegue Palombella – si è impegnato a perseguire la strada della tutela legale a fronte dello svolgimento relativo al piano ambientale, anche per via legislativa. Per quanto riguarda il sequestro dell’altoforno afo2 il ministro ha confermato l’impegno affinché AM e commissari straordinari avviino una nuova richiesta di dissequestro a fronte della presentazione di interventi manutentivi rispondenti alle prescrizioni previste.

Rispetto agli impegni che ha assunto AM  è prevista la presentazione di un piano di investimenti straordinari legati alla manutenzione. A partire da subito si avvieranno incontri con le Rsu delle diverse aree dello stabilimento per effettuare una verifica di interventi manutentivi necessari per mettere in sicurezza gli impianti.

Si effettuerà inoltre  una verifica del numero dei lavoratori posti in cassa integrazione al fine di impegnare il maggior numero di lavoratori manutentori in attività di manutenzione. L’accordo prevede anche l’istituzione una task force con l’obiettivo di monitorare lo stabilimento e verificare sicurezza di tutte le aree e un presidio con l’ausilio di enti, organi di vigilanza e ispezione.

Infine – conclude Palombella – per quanto riguarda invece le cause che hanno determinato il crollo della gru, l’azienda si è impegnata a effettuare uno studio di fattibilità e di realizzazione rispetto all’adozione di soluzioni tecniche/organizzative. Gli impegni assunti oggi dal governo e AM possono rappresentare un importante contributo alla ricerca di soluzioni affinché non ci siano più tragedie come quella di mercoledì scorso (la morte di Cosimo Massaro, ndr) e che rendano realmente sicuri i luoghi di lavoro all’interno dello stabilimento di Taranto”.

Nel corso della riunione, ArcelorMittal aveva espresso la necessità di un impegno da parte di tutti gli stakeholder per mantenere operativo l’impianto.

“L’incidente della scorsa settimana è una tragedia, dato che abbiamo lavorato duramente per migliorare gli standard di sicurezza, continuando con il nostro programma di investimenti ambientali, che sta procedendo bene e secondo i piani – si legge in un comunicato dell’azienda – anche se ci sono e ci saranno sempre diversità d’opinione, se tutti i principali stakeholder sono d’accordo che questo impianto abbia un futuro dobbiamo lavorare insieme per raggiungere questo obiettivo. Nell’ultima settimana, lo spirito collaborativo e il senso comune di intenti di cui abbiamo bisogno sono stati assenti. Noi siamo sempre stati e continueremo ad essere aperti al dialogo. Ma è fondamentale che tutte le parti si concentrino sulla ricerca di soluzioni per far fronte alle sfide che ci troviamo ad affrontare. Non è qualcosa che possiamo fare da soli”.

Una dichiarazione che non è piaciuta ai rappresentanti sindacali: “E’ stata una scorrettezza parlare alla stampa di una mancata collaborazione da parte delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori nelle ultime settimane – ha dichiarato Valerio D’Alò (Fim Cisl) – in realtà è accaduto il contrario, il senso di responsabilità dei lavoratori è stato riconosciuto anche dal ministro Di Maio”.

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