Un ‘viaggio’ di due giorni per raccontare la storia dell’olivicoltura pugliese e la centenaria leadership nel mercato oleario italiano, che culminerà nell’inaugurazione del museo dell’olio “Molo” e nella presentazione della Guida agli Extravergini 2019, attraverso 548 aziende e 750 oli di qualità. L’iniziativa, in collaborazione con Slow Food, si terrà venerdì 21 e sabato 22 giugno prossimi a Torre Santa Susanna (Brindisi).
Al museo, che insiste in parte su un antico frantoio ipogeo, i visitatori potranno ripercorrere e rivivere, attraverso sale multimediali appositamente attrezzate, il ciclo di produzione dell’olio.
“E’ un progetto che punta a sviluppare piani formativi integrati per affrontare le difficoltà e le sfide del mercato, creare un turismo educativo e sostenibile e avere positive ricadute occupazionali”, dichiara il sindaco Michele Saccomanno.
Il taglio del nastro è per venerdì 21 (ore 18), in piazza Umberto I. Seguirà alle ore 19, al Castello Conti Filo della Torre, il convegno dal titolo “La Co(u)ltura dell’olivo nel Mediterraneo, rischi e certezze”, con gli interventi di tecnici ed esperti della Confederazione Italiana Agricoltori, di SlowFood, ospiti della Grecia e del Montenegro; esponenti di Agricoltori Solidarietà e Sviluppo, del Gal Terre del Primitivo e dei Carabinieri Forestali. In programma, inoltre, un tour a cura dell’Amministrazione comunale, sui luoghi di interesse storico-architettonico come le chiese di Santa Maria di Crepacore e di San Nicola. Nella giornata di sabato (ore 10), presentazione della guida con premiazione dei produttori e spazio alle degustazioni.
Al crocevia di tre importanti province, Brindisi, Lecce e Taranto, Torre Santa Susanna sorse probabilmente come avamposto e difesa della vicina Oria e ancora oggi rappresenta un luogo strategico di sviluppo di tutta l’area. Torre Santa Susana divenne famosa a partire dal secolo XVI per i suoi frantoi ipogei, costruiti nella roccia in granai preesistenti. Tre di questi sono conservati in perfette condizioni e visitabili ancora oggi.
“Il Comune di Torre Santa Susanna – aggiunge Saccomanno – è da secoli un luogo simbolo della lavorazione dell’oro verde. Nei suoi frantoi, infatti, veniva lavorato oltre il 60% delle olive di tutta la regione. L’inaugurazione del Museo dell’olio, fortemente significativa per questo territorio e per tutta la regione, in uno degli anni non facili per la produzione e l’economia della filiera olivicola, rappresenta uno stimolo a guardare avanti. Vogliamo far conoscere la storia di Torre in tutto il mondo. La produzione di olio è uno degli asset economici principali della provincia di Brindisi e della Puglia perché è trasversale ad altri settori come il turismo, l’enogastronomia, la cultura”.
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