Ex Ilva: la versione di M5S in un incontro con Fioramonti e Cassese

TARANTO  – Riconversione economica del territorio ionico e gestione della vicenda Ilva: M5S ha spiegato la sua versione dei fatti durante un incontro tenuto oggi pomeriggio nella sala consiliare del Comune di Grottaglie. A far da padrone di casa il deputato Gianpaolo Cassese. Con lui Lorenzo Fioramonti, vice ministro del MIUR, e l’avvocato Antonio Lupo, da poco nominato commissario di Ilva in amministrazione straordinaria.

Nel suo intervento introduttivo, Cassese ha ripercorso le tappe che da marzo 2018 hanno condotto ai giorni nostri, puntando il dito contro “una costante disinformazione che ha dato visibilità nazionale ad ogni parola contro di noi, persino uno sguardo, senza dare sufficiente spazio ad altre notizie, neppure a livello locale”.

E sull’accusa di tradimento piovuta negli ultimi mesi dal mondo ambientalista, il deputato M5S si è espresso così: “Non abbiamo mai parlato di chiusura immediata dell’Ilva, ma di chiusura programmata, e comunque graduale, delle fonti inquinanti. Poi ci siamo scontrati con la realtà di un contratto (sulla cessione dell’azienda ad ArcelorMittal) che era blindato”. 

I passaggi successivi sono noti: prima la richiesta dei pareri ad Anac (Anticorruzione) ed Avvocatura di Stato per verificare la legittimità di alcuni punti del contratto; in seguito la constatazione di non poterne chiedere l’annullamento: “Si sarebbe andati incontro ad un ricorso della controparte che probabilmente ci avrebbe portato ad una richiesta di risarcimento e poi bisognava evitare il reinserimento della gestione dell’azienda con l’addendum preparato dal precedente governo con tutte le conseguenze negative sul piano occupazionale ed ambientale”.

Il parlamentare ionico ha più volte elogiato il lavoro svolto dal Ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, sull’ottenimento della riduzione dei tempi di attuazione di alcune prescrizioni ambientali, a cominciare da quella relativa alla copertura dei Parchi Minerali, e sull’impegno a far funzionare meglio il CIS (Contratto istituzionale di sviluppo per Taranto).

Riflettori puntati soprattutto sul percorso che dovrebbe portare, entro 18 mesi, alla nascita del “Tecnopolo Mediterraneo per lo sviluppo sostenibile”, il primo in Italia, un progetto fortemente voluto dal vice ministro  Lorenzo Fioramonti: “Questa è una questione che ho molto a cuore. Ritengo che l’attuale modello industriale, in Italia e nel mondo,  debba essere cambiato nella maniera più rapida e intelligente possibile. Questo modello legato all’industria pesante e inquinante sta dimostrando tutte le sue falle con costi ambientali e umani che impongono un’inversione di marcia. Per realizzarla c’è bisogno di innovazione, formazione e ricerca”.

Da qui l’idea di dar vita, nella città di Taranto, al  “Tecnopolo Mediterraneo per lo sviluppo sostenibile”, un progetto che prevede la collaborazione di varie eccellenze del territorio locale e nazionale: Enea, Cnr, Università e Politecnico di Bari, aziende private e grandi società partecipate (quelle che vedono la presenza dello Stato nei Consigli di Amministrazione).

«Lo statuto del Tecnopolo (che parte con uno stanziamento di 9 milioni, ndr)  è stato discusso dal Mise e dal Miur e verrà reso pubblico la settimana prossima  – ha aggiunto Fioramontipoi si aprirà un percorso che si chiuderà entro 18 mesi». Per la giornata di domani è previsto un incontro con il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Il tutto nella speranza che i tempi di realizzazione non si dilatino a dismisura come vuole la consuetudine italiana.

A chiudere gli interventi uno dei nuovi commissari straordinari dell’Ilva in AS: l’avvocato Antonio Lupo,  in passato impegnato sul fronte delle vertenze ambientali legate alla presenza di discariche e rifiuti nel territorio ionico. Lupo si è soffermato sul gravoso impegno che a breve lo vedrà protagonista: “In questa fase sto ancora cercando di capire il perimetro di tutte le questioni, la cui ampiezza è davvero incredibile. Sto focalizzando, man mano, alcune cose. Ho ricevuto l’incarico da pochi giorni e fino alla fine di maggio coopererò con gli altri commissari. Dal primo giugno entrerò nel pieno esercizio delle funzioni». 

Ricordiamo che al posto dei dimissionari Piero Gnudi, Corrado Carrubba ed Enrico Laghi, il ministro Luigi Di Maio ha incaricato come commissari straordinari, oltre all’avvocato Lupo (grottagliese) anche Francesco Ardito, avvocato e dirigente della AQP spa, e Antonio Cattaneo, revisore contabile e responsabile nazionale della divisione Forensic di Deloitte.