Nell’incontro che si è tenuto stamattina a Palazzo di Città tra il Sindaco, l’assessore Francesca Viggiano e una delegazione cittadina si è convenuto di tracciare la strada che porterà alla costruzione di un percorso condiviso di provvedimenti ed atti finalizzati ad una sempre maggior tutela della salute della cittadinanza come ad esempio: attivazione dell’Osservatorio sulla Salute, Viias, costituzione di un tavolo permanente di confronto, costituzione al Tar del Lazio nel giudizio di impugnazione del DPCM e la redazione di una Valutazione del danno sanitario.
“Qualora dalle risultanze delle valutazioni richieste dai cittadini ricevuti e recepite dall’amministrazione dovesse emergere il perpetrarsi del rischio sanitario – si legge in una nota – il sindaco si è impegnato a proseguire nella salvaguardia dei diritti dei cittadini attraverso ulteriori provvedimenti utili, senza alcuna preclusione, che confermino la comune volontà politica di tutela della salute. Tra i citati provvedimenti, in ossequio al principio di massima precauzione, non si esclude l’eventualità di assumere provvedimenti di fermo degli impianti”.
Questi i sottoscrittori della nota: Rinaldo Melucci, Francesca Viggiano, Rossana Sangineto – Piano Taranto, Leonardo La Porta, Sibilla Stefano, Chiara De Michele, Mattia Vanessa.
“Chiudete l’Ilva, non le scuole”: stava scritto su uno striscione che stamattina campeggiava sulla ringhiera a protezione delle colonne doriche, davanti al Municipio, dove si è tenuto il “Presidio contro l’inquinamento”. Centinaia di persone hanno preso parte alla manifestazione. Tra queste, in particolare, le mamme del rione Tamburi, insieme ai loro figli, protagonisti di girotondi e in attività didattiche improvvisate per strada.
Hanno partecipato anche gli alunni delle scuole Deledda e De Carolis, attualmente chiuse a seguito dell’ordinanza del sindaco Rinaldo Melucci, che ha chiesto ad Arpa e Asl di svolgere ulteriori controlli per verificare i potenziali rischi derivanti dalla vicinanza delle due scuole alle collinette ecologiche dell’ex Ilva che sono state sequestrate dal Noe perché trasformate in discarica di rifiuti industriali pericolosi.
Di seguito due VIDEO girati dal collega Fabrizio Cafaro.
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