Ex Ilva, Cigs: i sindacati chiedono un incontro urgente all’Inps regionale
Fim, Fiom, Uilm e Usb di Taranto hanno chiesto un incontro urgente alla direzione Inps regionale e all’Ilva in amministrazione straordinaria per «chiarire e definire i termini di pagamento della Cassa integrazione straordinaria (Cigs) ai lavoratori interessati» dello stabilimento siderurgico di Taranto, sollecitando un riscontro “al fine di evitare possibili momenti di tensione sociale».
Oggi le organizzazioni sindacali hanno avuto un confronto con la direzione Inps di Taranto a cui «hanno rappresentato – è detto in una nota – la ferma esigenza di puntualità sul pagamento diretto della Cigs». L’Inps corrisponderà il 60% della retribuzione legata alla cassa integrazione dovuta per legge, l’Ilva in As il 10%. Il 5 febbraio l’Amministrazione straordinaria ha informato che azienda e Inps «stanno lavorando in stretta sinergia per far in modo che entrambi i bonifici possano pervenire sostanzialmente con cadenze temporali analoghe». Nella riunione odierna, «l’Inps – spiegano i sindacati – ha comunicato che dall’operazione di acquisizione dei flussi da parte di Ilva, orientativamente avverrà entro il 5 di ogni mese, serviranno quindici giorni circa per la lavorazione dei modelli SR 41 al fine di perfezionare il pagamento».
L’Inps ha evidenziato «che tale tempistica – precisano Fim, Fiom, Uilm e Usb – riguarderà esclusivamente la corresponsione del primo rateo di Cigs da parte dell’Ente e che i ratei successivi saranno corrisposti con cadenza mensile». Nel cedolino paga emesso dall’Ilva in As, sostiene un operaio «non c’è capienza e i lavoratori non possono recuperare le detrazioni fiscali che prendevano mese per mese, ma dovranno attendere il 2020 per compilare il modello 730 con le dichiarazioni dei redditi del 2019. Vuol dire, ade esempio, che un lavoratore con 2-3 figli e moglie a carico si vedrà circa 200-250 euro in meno ogni mese in busta paga. Oggi a pagare le conseguenze sono sempre e solo i lavoratori e le loro famiglie». (ANSA)