“L’altro ieri è arrivata la sentenza del CEDU, la Corte Europea dei diritti dell’uomo, sul caso Ilva di Taranto. La sentenza riconosce che, i cittadini che avevano presentato ricorso, hanno ragione, lo Stato italiano con condotte a dir poco folli, mi riferisco ai dodici decreti che tengono nei fatti in vita lo stabilimento, ha messo a serio rischio la salute dei cittadini di Taranto. Sono diversi i Governi italiani coinvolti, e praticamente tutti i partiti che in questi anni hanno guidato il paese, dal PD a Forza Italia, fino all’attuale Governo a guida M5s/Lega che non hanno provveduto a fermare gli impianti inquinanti”.
Scrive il consigliere comunale di Taranto Massimo Battista che aggiunge: “Lo Stato italiano secondo il CEDU deve immediatamente fermare le fonti di rischio sanitario che pendono sulla testa dei tarantini. Mi sarei aspettato dagli eletti a Taranto per il Movimento 5 stelle una pronta presa di posizione, ero con loro quando in campagna elettorale parlavano di chiusura davanti la fabbrica e per le vie della città.
Invece il silenzio è assordante, dal consigliere comunale a quelli regionali, dagli onorevoli al senatore passando per l’europarlamentare tutti tacciono.
Probabilmente attendono notizie da Roma, o più probabilmente aspettano che qualcuno dica loro cosa poter scrivere. Mi permetto di suggerire loro di ritrovare un po’ di amore per la propria terra e la gente che li ha sostenuti e di proporre al Governo, di cui fanno parte, l’abolizione immediata dei decreti che permettono all’ Ilva di continuare ad inquinare. Sarebbe opportuno intervenire anche sull’immunità penale, che permette a Mittal di continuare a produrre, senza problemi di carattere legale, unico caso al mondo. Questo è ciò che mi aspetto, ma sono ben consapevole che difficilmente accadrà, naturalmente sarò felice di essere smentito in caso contrario”, conclude Battista.