Le osservazioni dei commissari del MEF relativi agli atti amministrativi del Comune di Taranto, risalgono ormai a quattro anni fa. Nel 2015 in circa trecento pagine vennero messe sotto la lente di ingrandimento una serie di azioni, ma di tutta quella mole di rilievi solo le otto righe riguardanti il premio di produttività dei lavoratori del Comune si trasformarono in azioni concrete e in un blocco definitivo di quello strumento che riconosceva il lavoro svolto.
A denunciarlo è Annamaria Marra, RSA della FP CGIL al Comune di Taranto, che dopo aver organizzato in questi anni i ricorsi da parte dei dipendenti comunali, comunica che l’azione giuridica contro l’ente è definitivamente perfezionata con il deposito degli atti nella sezione lavoro del Tribunale di Taranto.
Il dettaglio della “class action” messa a punto da oltre 350 dipendenti comunali sarà illustrata nel corso di una conferenza stampa che si terrà lunedì 21 gennaio, alle 10, nel saloncino della CGIL in via Dionisio.
All’appuntamento con i giornalisti parteciperà anche l’avvocato Luca Bosco, curatore per la FP CGIL dei ricorsi e della costituzione ad adiuvandum della stessa organizzazione sindacale a sostegno delle ragioni dei lavoratori.
Non chiederemo al giudice del lavoro, com’è giusto che sia, di esprimersi sulle controdeduzioni che pure l’ente avrebbe potuto produrre per sbloccare la situazione ed evitare che l’indagine del MEF approdasse nella sede della Corte dei Conti – spiega la Marra – ma chiederemo semplicemente ragione di un lavoro adeguatamente svolto, regolarmente valutato, per cui erano state accantonate delle somme che però non sono mai arrivate nelle tasche di aveva maturato questo diritto.
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