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Taranto candidata a Giochi Mediterraneo 2025

Il governo ha espresso parere favorevole alla candidatura della città di Taranto ad ospitare i Giochi del Mediterraneo nel 2025. Lo annuncia il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi con il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, il Direttore generale di Asset Elio Sannicandro, e i deputati M5S Giovanni Vianello e Paolo Lattanzio.

“Per prima cosa oggi è stato stabilito che verrà costituito un comitato promotore per Taranto 2025 al quale parteciperanno tutti gli attori che possono apportare un contributo. In particolare, l’intenzione è quella di mettere a sistema tutte le risorse che possono essere destinate a questo progetto, compresa una parte di quelle previste all’interno del Cis Taranto. Tutti abbiamo la volontà di investire su questa candidatura che può davvero rappresentare l’occasione giusta per il rilancio e lo sviluppo di una città e di un territorio che ne hanno estremo bisogno”, spiega Lezzi. (Ansa)

EMILIANO SODDISFATTO

“Ringrazio il Ministro Lezzi e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, con delega allo sport e Cipe, per aver accolto e sostenuto la proposta della Regione Puglia di candidare la Città di Taranto per ospitare i Giochi del Mediterraneo nel 2025”. Lo afferma il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano appena appresa la notizia del via libera da parte del Governo.

“I Giochi del Mediterraneo – ha continuato il Presidente – sono un grande evento di rilevanza mediatica e una grande opportunità di cambiamento di una città splendida come Taranto. I Giochi possono essere il segno di una rinascita che è già in atto e riguarda la cultura, l’economia, le bellezza di un territorio, che rivendica con orgoglio la propria storia e i propri talenti. È un’occasione unica per integrare temi fondamentali per il suo futuro sviluppo, quali l’accessibilità e la connessione delle infrastrutture di trasporto (porto, aeroporto, viabilità e rete ferroviaria), i processi di rigenerazione urbana, bonifica ambientale e valorizzazione delle bellezze storiche, archeologiche e paesaggistiche, sviluppando l’economia culturale ed il turismo. Unitamente all’economia del mare, alle filiere produttive tradizionali del territorio e a quelle più innovative”.

In questo processo risulta fondamentale, secondo Emiliano “operare in maniera sinergica tra le istituzioni locali, regionali, statali e le forze economiche e sociali”.

“Taranto – ha concluso il Presidente della Regione – merita i Giochi del Mediterraneo, merita che si aprano subito i cantieri di una nuova rinascita”.

La candidatura ai XX Giochi del Mediterraneo 2025 a Taranto nasce nell’ambito del Piano Strategico, promosso dalla Regione Puglia e dal Comune di Taranto, per contribuire a definire una nuova visione di sviluppo ecosostenibile della città e dell’intero territorio jonico-salentino. Come è già successo per altre esperienze positive di riconversione di aree urbane in crisi (Glasgow, Bilbao, Barcellona, Torino) un grande evento di rilevanza mediatica e di forte aggregazione identitaria e territoriale può costituire un obiettivo fondamentale per dare fiducia e unitarietà al lavoro di squadra.

“Oggi – ha dichiarato Elio Sannicandro, Commissario straordinario Asset Puglia, l’Agenzia Regionale Strategica per lo Sviluppo Ecosostenibile del Territorio – abbiamo ottenuto dal Governo il via libera a lavorare per i Giochi del Mediterraneo a Taranto, che rappresentano una opportunità straordinaria per la città. Un evento che consente di integrare la mobilità, i trasporti, il turismo, l’industria ricettiva e, soprattutto, una visione di sviluppo eco-sostenibile per l’intero territorio. Il risultato ottenuto oggi è frutto della forte volonta della Regione Puglia di operare attraverso la pianificazione strategica, mettendo a sistema tutte le articolazioni regionale con un metodo multidisciplinare”.

Per l’assessore regionale allo Sport Raffaele Piemonese è “un’ottima notizia per tutta la Puglia sportiva: la candidatura di Taranto ai Giochi del Mediterraneo non solo  rafforza le azioni che una città sta elaborando per ripensarsi in una chiave più amica della salute, ma suggella anche un’idea dello sport, quale quella che stiamo realizzando nei nostri programmi regionali, come attività popolare che migliora la qualità della vita di tutte le persone senza barriere anagrafiche, fisiche o sociali”.

 

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