Ilva, la Fiom Cgil scrive a Di Maio: riflettori sul danno sanitario
La Fiom Cgil ha inviato al Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio le osservazioni su Addendum al contratto presentato da Am InvestCO. Le riportiamo di seguito.
Il disclaimer riportato nelle slide illustrate da Arcerol Mittal, durante l’incontro con le istituzioni presso il Mise, evidenzia che l’addendum rappresenta gli impegni aggiuntivi che AM Investco Italy srl è disponibile ad assumere nei confronti dei commissari straordinari in aggiunta agli impegni già assunti in sede di offerta e nel contratto valido e vincolante firmato il 28/06/2017.
Tuttavia gli impegni aggiuntivi, che devono ancora essere formalizzati, si configurano come un addendum al contratto di aggiudicazione e non al piano ambientale autorizzato con il DPCM 29/09/2017 e rappresentano il massimo sforzo che AM Investco può impegnarsi a produrre, escludendo di fatto la possibilità di apportare ulteriori modifiche migliorative per la tutela dell’ambiente e della salute. AM Investco precisa inoltre che gli impegni aggiuntivi saranno formalizzati mediante la sottoscrizione di un addendum secondo un testo già definito con i Commissari Straordinari.
La Fiom Cgil, ritenendo non esaustivi gli impegni aggiuntivi di AM Investco, chiede pertanto di avere una copia delle controproposte dei Commissari Straordinari da cui è scaturito il testo dell’addendum.
Gli impegni concretamente assunti infatti non prendono in considerazione le richieste delle organizzazioni sindacali sulla garanzia di mantenere gli attuali livelli occupazionali e, in relazione al piano ambientale, riguardano esclusivamente la riduzione dei tempi previsti dal DPCM del 29/09/2017, non introducendo pertanto alcun riferimento ad eventuali innovazioni tecnologiche utili a variare l’attuale assetto produttivo, e non contempla alcun miglioramento in relazione alle bonifiche di materiali contenenti amianto.
Inoltre, come evidenziato dalla nota inviata da AM Investco a seguito della riunione dell’Osservatorio Permanente, si evincono alcuni disallineamenti rispetto ai cronoprogrammi che potrebbero compromettere il rispetto del termine finale di adempimento.
La Fiom Cgil ribadisce inoltre la necessità di applicare le linee guida per la VIIAS, approvate all’unanimità il 22 aprile del 2015, al fine di dimostrare l’assenza di un impatto sanitario dovuto all’esercizio dell’impianto nelle pregresse condizioni di autorizzazione e produrre una valutazione predittiva rispetto alle emissioni per cui si chiede l’autorizzazione sulla base delle nuove BAT.
Infatti solo l’attenta considerazione preventiva del danno sanitario residuo eviterà il ripetersi del disastro che stiamo vivendo a Taranto, risulta quindi insufficiente l’impegno a collaborare con gli enti preposti per la Valutazione del Danno Sanitario.
La Fiom Cgil, ritenendo che la risoluzione delle problematiche ambientali non può essere ridotta ad una semplice anticipazione dei tempi, ribadisce la necessità di introdurre misure più restrittive sul piano ambientale.
La Fiom Cgil ritiene indispensabile programmare ulteriori incontri per affrontare i punti rimasti ancora in sospeso come la salvaguardia dei livelli occupazionali e la questione ambientale, con l’applicazione delle linee guida della VIIAS e l’introduzione di innovazioni tecnologiche che riducano drasticamente le emissioni inquinanti.