Questa mattina alle 12, dopo aver avvertito puzza di gas per il secondo giorno consecutivo ci siamo recati davanti allo stabilimento Eni. Erano presenti: Luciano Manna, Fabio Millarte, Fulvia Gravame, Stefano Lanucara, Elvira Sebastio, Piero Piliego, Ferdinando Conte.
Dopo aver raggiunto le portinerie della raffineria abbiamo chiesto di parlare con il direttore dello stabilimento e dopo poco tempo siamo stati ricevuti ed abbiamo incontrato il dott. Petroni (Responsabile del personale) e l’ing. Tarantino (Vice direttore degli impianti) negli uffici dello stabilimento. La delegazione ricevuta era composta da: Luciano Manna (Peacelink), Fabio Millarte (WWF), Elvira Sebastio (Verdi Taranto), Piero Piliego (Giustizia per Taranto).
I rappresentanti dell’Eni, in merito all’evento emissivo odorigeno, hanno ribadito quanto già dichiarato nel comunicato stampa dell’azienda. L’emissione di gas è stata provocata da un malfunzionamento di un accoppiamento flangiato dove sono già intervenuti fermando l’impianto produttivo e quindi risolvendo il problema emissivo. Ribadiscono, inoltre, che si attengono scrupolosamente alle regole dettate dall’Autorizzazione integrata ambientale e che la nuova gestione dello stabilimento sta attuando una politica aziendale con una nuova visione volta all’intera città: cittadini ed istituzioni.
La delegazione degli ambientalisti ha informato i rappresentanti dell’azienda Eni in merito alle segnalazioni dei cittadini che sono proseguite per 48 ore a partire dalla nottata tra il 17 e il 18 luglio nonostante l’intervento da parte dell’azienda atto ad arginare la perdita di gas durante la giornata di mercoledì 18. Infatti sono state segnalate puzze di gas in diverse zone della città anche nella mattinata di oggi 19 luglio che hanno provocato bruciori ed alterazioni delle vie respiratorie ai cittadini di Taranto. Abbiamo, inoltre, ribadito altre criticità che a nostro avviso influiscono sull’ambiente: le prescrizioni AIA della raffineria che escludono i valori emissivi a seguito di stop ed avvio impianti e le attestazioni documentali della stessa azienda in merito all’inquinamento dei terreni e della falda nonostante la messa in funzione degli impianti di bonifica. Abbiamo chiesto di conoscere le quantità di emissione diffusa di gas ma i rappresentanti dell’Eni ci hanno risposto che non disponevano di questo dato. Abbiamo anche chiesto che, dopo questo primo incontro, l’azienda si impegni a proseguire il dialogo con le associazioni coinvolgendole nei processi partecipativi e decisionali che incidono nel territorio.
In ultimo le associazioni fanno appello alla Regione Puglia, ed in particolare al presidente Michele Emiliano, affinche abbia efficacia immediata e concreta il disegno di legge, approvato a giugno di quest’anno, che disciplina la materia delle emissioni odorigene e cioè il provvedimento che ha aggiornato la normativa precedente: la Legge Regionale 17/2007 e 23/2015.
Luciano Manna (Peacelink)
Fabio Millarte (WWF)
Elvira Sebastio (Verdi Taranto)
Piero Piliego (Giustizia per Taranto)