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Eni, Borraccino: “Valutazione Danno Sanitario, Emiliano assente”

“Il TAR di Bari certifica quanto, da tempo, Sinistra Italiana Puglia segnala nei confronti delle politiche ambientali e per la tutela della Salute della Giunta Emiliano, e cioè la totale assenza di intervento normativo in favore della tutela ambientale e la disapplicazione puntuale delle leggi importanti che, in materia, aveva introdotto la legislatura Vendola”.

E’ quanto denuncia il consigliere regionale di Sinistra Italiana/Liberi E Uguali, Mino Borraccino .

“La L.R. n.21 del 2012, Legge sulla Valutazione del Danno Sanitario, con la quale la Puglia (ancora una volta prima Regione in Italia) approvava uno strumento fondamentale per valutare le conseguenze sulla salute delle popolazioni esposte alle emissioni inquinanti industriali – spiega Borraccino  – è  stata completamente disapplicata dal Presidente Emiliano.

Questo è quanto si evince, senza alcun dubbio interpretativo, dalla sentenza con la quale il TAR di Bari ha respinto i Ricorsi della Raffineria “Eni” di Taranto e dal Petrolchimico brindisino “Versalis” contro la Legge di Vendola. In pratica il TAR ha indicato nella assenza di adozione da parte della Giunta regionale pugliese del documento tecnico contenente la VDS per gli impianti in questione, il vulnus principale che impedisce una efficiente ed efficace analisi del rischio e, quindi, una adeguata prevenzione per tutelare la salute.

A differenza di quanto fatto per Ilva, durante la gestione Vendola, per gli altri grandi impianti, come Versalis, Eni e Cerano, non è stata fatta la Valutazione del Danno Sanitario e non è stato predisposto nemmeno il rapporto sanitario per consentire la valutazione, cosa necessaria per garantire l’applicazione di adeguate misure di salvaguardia.

Ricordo che il Presidente Emiliano, qualche tempo fa, a Brindisi esultò per l’annuncio dello studio Forastiere, da realizzarsi sulla Centrale Enel di Cerano, indicando nei dati di tale perizia “la pistola fumante” con la quale incastrare i killer della salute dei brindisini.

Peccato che, da allora, non si ha avuto alcuna traccia di provvedimenti atti a produrre effettivamente lo studio in questione e, nonostante le sollecitazioni da parte dell’ex Direttore Generale di ARPA Puglia, Prof. Giorgio Assennato, il Presidente Emiliano non ha provveduto neppure ad applicare per la centrale Enel “Federico II”, la Valutazione del Danno Sanitario che era prevista dalla Legge Regionale n.21 del 2012.

Ancora una volta, dunque, ci troviamo di fronte all’innesto della retromarcia da parte del Presidente Emiliano, rispetto al lavoro enorme fatto dal Presidente Vendola per dotare la Regione Puglia di strumenti moderni ed efficaci indirizzati verso la tutela di ambiente e salute. Se il Presidente della Regione Puglia avesse ritenuto non utili i provvedimenti esistenti avrebbe dovuto abrogarli o sostituirli con Leggi e Norme evidentemente meglio aderenti alla sua idea di tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Tuttavia, invece, abbiamo assistito a continui annunci e parole forti da campagna elettorale perenne, ma di passi in avanti concreti non vi è nulla.

Il Presidente Emiliano non perde occasione, ogni volta che viene chiamato in causa su questi argomenti, per ripetere la cantilena sul Processo Ilva in corso a Taranto per evitare di entrare nel merito di come si affrontano questi problemi, ma, prima o poi, dovrà prendere atto della totale assenza del suo Governo, proprio su questi temi. E’ vero, il Presidente Vendola verrà giudicato in un Processo, rispetto alla vicenda Ilva di Taranto e i Giudici potranno stabilire se nel suo comportamento c’è stato qualcosa che ha violato la Legge.

Tuttavia, nessuno può negare che Nichi Vendola ci ha messo le mani e la faccia in una battaglia frontale nei confronti dell’aggressione al territorio da parte dei grandi insediamenti produttivi ed è stato costretto ad affrontare tutte le conseguenze che, nel bene e nel male, questa sua attività istituzionale ha avuto nei confronti della sua persona. Ricordo che una volta il Presidente Vendola, durante una seduta del Consiglio regionale, affermò una cosa ovvia, ma spesso sottovalutata: “chi fa può sbagliare, chi non fa non sbaglia mai”.

Non vorrei che il Presidente Emiliano, abbia scelto di praticare la seconda opzione, cioè quella di non fare, e abbia sostituito l’utilizzo dello strumento normativo a disposizione dell’Ente da lui governato, con un tour elettorale permanente”.

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