Ilva, governo starebbe per chiedere rinvio subentro ArcelorMittal
Il governo si appresta a chiedere questa settimana ad ArcelorMittal di rinviare il subentro negli impianti di Ilva, già previsto per il primo luglio, e potrebbe inserire nel cosiddetto “Decreto Dignità” un prestito per consentire all’azienda con base a Taranto di continuare a produrre acciaio nei prossimi mesi.
Lo riferiscono due fonti a conoscenza del dossier.
Dopo aver incontrato nei giorni scorsi i commissari di Ilva, – azienda in amministrazione straordinaria – i rappresentanti del gigante della siderurgia mondiale, sindacati, istituzioni locali e associazioni ambientaliste, il ministro dello Sviluppo Economico e vice premier Luigi Di Maio dovrebbe decidere nei prossimi giorni quali iniziative intraprendere, ha detto una portavoce del ministro.
Il M5s, il partito di Di Maio, vorrebbe abbattere totalmente le emissioni inquinanti prodotte dall’impianto di Taranto, che impiega oggi circa 10.800 persone e produce in media 12.000 tonnellate al giorno di ghisa. Non ha mai parlato ufficialmente di chiusura di Ilva, ma di “riconversione”, come ha detto nei giorni scorsi a Reuters anche il ministro dell’Ambiente Sergio Costa., senza però fornire dettagli.
La portavoce di Di Maio non ha confermato se verrà chiesto un rinvio ad Arcelor, che secondo contratto dovrebbe subentrare dal primo luglio nella gestione degli impianti, per un periodo di affitto di due anni che poi si trasformerebbero in proprietà piena. Né se il governo si appresti a varare un decreto per rifinanziare le casse di Ilva, che perde secondo fonti interne circa 25-30 milioni al mese.
A maggio il ministro dello Sviluppo Economico del precedente governo, Carlo Calenda, aveva detto che Ilva dispone di cassa fino a luglio.
Arcelor, intanto, attende un segnale da Di Maio ed è pronta a rimandare il suo ingresso, ha detto un’altra fonte a conoscenza del dossier. “Non vogliono una comunicazione scritta, basta anche una telefonata di convocazione per una riunione a luglio”, ha detto la fonte. “Ma il governo dovrebbe decidere cosa decidere”.
Ufficialmente, Arcelor non intende commentare.
Un executive del settore siderurgico che ha a che fare sia con Ilva sia con Arcelor, ha detto a Reuters che nonostante la scadenza del primo luglio sia vicinissima, finora non sono venute comunicazioni né dall’una ne’ dall’altra su un’eventuale nuova organizzazione del business. Segno evidente che tutti si aspettano uno slittamento dei tempi. (Reuters)